Il Comites San Marino accoglie favorevolmente ogni iniziativa che viene organizzata a San Marino per parlare di integrazione europea, immigrazione, parità di diritti ed accoglienza che indubbiamente rappresentano temi importanti per il futuro della Repubblica e fondamentali per un paese che si voglia definire civile e democratico, dichiara Alessandro Amadei (vicepresidente del Comites San Marino). In tale prospettiva la riflessione che la Confederazione Sammarinese del Lavoro ha promosso venerdì scorso con l’aperto sostegno di Sinistra Socialista Democratica ha sicuramente offerto un contributo importante nel dibattito che riguarda il fenomeno della gestione dei flussi migratori, soprattutto grazie all’intervento di Cécile Kyenge, europarlamentare italiana, già Ministro per l’Integrazione e per le Politiche Giovanili nel 2013 con il Governo Letta e firmataria della proposta di legge sul riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati nati sul suolo italiano.
Però, secondo Amadei, parlare di questi temi non basta, occorre che alle parole seguano fatti concreti, pertanto invita il Governo ad eliminare quanto prima ogni forma di discriminazione presente nelle leggi sammarinesi. Primo fra tutti è necessario un intervento legislativo immediato rivolto a modificare l’attuale legge sulla cittadinanza che riserva ai cittadini sammarinesi naturalizzati un trattamento diverso rispetto a quello riservato ai cittadini sammarinesi di nascita.
Infatti, per ottenere la cittadinanza sammarinese per naturalizzazione i cittadini italiani residenti devono rinunciare alla cittadinanza di provenienza, mentre i cittadini sammarinesi di nascita mantengono la doppia cittadinanza nel caso in cui uno dei due genitori sia straniero.
Un altro intervento legislativo necessario, ad avviso di Amadei, è quello di eliminare dalla normativa vigente l’obbligo imposto ai cittadini stranieri residenti o soggiornanti nel territorio sammarinese di pagare la cosiddetta “quota capitaria” nella misura di 200,00 Euro mensili per vedersi garantita l’attivazione dell’assistenza sanitaria, nel caso in cui essi non svolgano alcuna attività lavorativa e non siano considerati familiari a carico, obbligo che nello stesso caso non è imposto ai i cittadini sammarinesi residenti.
Alessandro Amadei vicepresidente Comites San Marino
Però, secondo Amadei, parlare di questi temi non basta, occorre che alle parole seguano fatti concreti, pertanto invita il Governo ad eliminare quanto prima ogni forma di discriminazione presente nelle leggi sammarinesi. Primo fra tutti è necessario un intervento legislativo immediato rivolto a modificare l’attuale legge sulla cittadinanza che riserva ai cittadini sammarinesi naturalizzati un trattamento diverso rispetto a quello riservato ai cittadini sammarinesi di nascita.
Infatti, per ottenere la cittadinanza sammarinese per naturalizzazione i cittadini italiani residenti devono rinunciare alla cittadinanza di provenienza, mentre i cittadini sammarinesi di nascita mantengono la doppia cittadinanza nel caso in cui uno dei due genitori sia straniero.
Un altro intervento legislativo necessario, ad avviso di Amadei, è quello di eliminare dalla normativa vigente l’obbligo imposto ai cittadini stranieri residenti o soggiornanti nel territorio sammarinese di pagare la cosiddetta “quota capitaria” nella misura di 200,00 Euro mensili per vedersi garantita l’attivazione dell’assistenza sanitaria, nel caso in cui essi non svolgano alcuna attività lavorativa e non siano considerati familiari a carico, obbligo che nello stesso caso non è imposto ai i cittadini sammarinesi residenti.
Alessandro Amadei vicepresidente Comites San Marino
Riproduzione riservata ©