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La Comm. antirazzismo del Consiglio d’Europa invita San Marino a intensificare la lotta contro incitamento all’odio e discriminazione razziale

27 feb 2018
La Comm. antirazzismo del Consiglio d’Europa invita San Marino a intensificare la lotta contro incitamento all’odio e discriminazione razziale
La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) ha pubblicato oggi il suo quinto rapporto su San Marino, in cui analizza i recenti sviluppi e le questioni ancora in sospeso e rivolge una serie di raccomandazioni alle autorità del paese.

Il rapporto constata che sono stati compiuti progressi in un certo numero di settori: l’acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione è ora disciplinata da una legge ordinaria e non più straordinaria; da dicembre 2014 è entrata in vigore una legge in materia di proprietà dei mezzi di informazione e di professione degli operatori dell’informazione; il Codice penale comprende ormai l’identità di genere tra i motivi di discriminazione vietati e tra le circostanze aggravanti nelle condanne per reati penali.

Inoltre, le autorità di polizia hanno messo a punto un metodo per la raccolta dei dati relativi agli episodi di razzismo ed è attualmente allo studio un progetto di un codice di condotta per i membri del Parlamento, che prevede sanzioni in caso di utilizzo di espressioni di incitamento all’odio. Il rapporto indica ugualmente che San Marino ha firmato la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica nel marzo 2017 e il suo Protocollo addizionale nel maggio 2017.

Ciò nonostante, alcune questioni continuano a destare preoccupazione: San Marino non dispone ancora di una legislazione penale che vieti la discriminazione fondata sulla lingua o il colore della pelle, né di un organismo indipendente per la lotta contro il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo e l’intolleranza a livello nazionale.

Inoltre, i cittadini stranieri residenti a San Marino non hanno il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative; i cittadini italiani residenti da lungo tempo a San Marino che non intendono rinunciare alla nazionalità italiana non possono acquisire la cittadinanza sammarinese e le coppie dello stesso sesso non hanno il diritto di sposarsi o di ottenere un’altra forma di riconoscimento giuridico della loro relazione di coppia.

L’ECRI raccomanda alle autorità sammarinesi di adottare alcune misure supplementari e richiede l’attuazione prioritaria delle due seguenti raccomandazioni: promuovere la partecipazione dei residenti stranieri alla vita politica sammarinese concedendo loro il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative e avviare al più presto il procedimento per l’adozione di una normativa che disciplini le unioni tra persone dello stesso sesso.

Il rapporto raccomanda altresì di modificare le disposizioni del diritto penale, al fine di fare figurare il riferimento al colore della pelle e alla lingua tra i motivi di discriminazione vietati, di istituire un organismo indipendente specializzato nella lotta contro il razzismo e la discriminazione razziale a livello nazionale e di introdurre nella legge sull’acquisizione della cittadinanza una maggiore flessibilità circa la possibilità del mantenimento della doppia cittadinanza.

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L’ECRI è un organismo di monitoraggio in materia di diritti umani del Consiglio d’Europa, composto da esperti indipendenti, che analizza problemi inerenti a razzismo, xenofobia, antisemitismo, intolleranza e discriminazione fondata sulla “razza”, l’origine nazionale o etnica, il colore della pelle, la cittadinanza, la religione e la lingua (discriminazione razziale). Elabora dei rapporti e rivolge raccomandazioni agli Stati membri.

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