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Un comunicato al giorno toglie il medico di torno

15 mag 2017
Un comunicato al giorno toglie il medico di torno
Si potrebbe definire così, con pochissime parole, la linea politica scelta dal Partito Socialista in questo avvio di legislatura.
Attaccare il Governo a testa bassa, senza se e senza ma. Spesso anche senza argomenti, ma si sa, chi è abituato al politichese non fa fatica a usare fiumi di parole per non dire sostanzialmente niente o per ripetere all’infinito concetti già esposti utilizzando parole diverse.
Nei refrain che però si leggono da qualche mese sui giornali, in cui si colpevolizza il Governo per qualsiasi cosa, perfino per il problema che il sistema TPay ha avuto recentemente con i codici delle carte di credito – che con il Governo c’entra come i cavoli a merenda – ecco che sul sito web della TV di Stato, ieri, spiccava un titolo meritevole di attenzione: “PS: il governo non devasti il territorio”.
Non senza una certa incredulità, ci siamo pertanto visti costretti a replicare a cotanta ipocrisia mettendo qualche puntino sulle “i”.
Perché se è comprensibile che il PS, nella sua rinnovata veste di oppositore senza sconti con una buona base di populismo, cambiandosi per l’ennesima volta la giacchetta della speculazione edilizia con quella dei difensori dell’ambiente, dopo una legislatura trascorsa a scodinzolare con occhi sognanti verso il PDCS, tenti oggi di affondare, senza esclusione di colpi, chi ha rotto loro il giochino, vincendo le elezioni, è anche vero che per erigersi a salvatori della patria bisognerebbe perlomeno indossare vestiti tendenti al bianco verginale o almeno senza macchia alcuna.
Invece per decenni gli esponenti che si sono succeduti alla guida del PS, con la loro politica, hanno tacitamente avvallato, quando non direttamente promosso o compartecipato alla speculazione edilizia che ha massacrato il Paese.
Loro, assieme ai fidi compagni di origine democristiana, se ne sono sempre fregati di modificare le norme vigenti in materia di abusi edilizi così da renderle più efficaci, anzi. Hanno sempre sfruttato le loro posizioni politiche di potere in modo da usare il PRG per i propri bisogni e ribaltarlo ad uso e consumo dei propri referenti.
Hanno, loro assieme ad altri, avvallato scempi come l’ex Symbol, il Centro Uffici, la lottizzazione delle Gualdre, la convenzione dell’Admiral Point, l’eco mostro di Acquaviva, oltre a centinaia e centinaia di assegnazioni/permute fra Stato e privati in cui lo Stato ci ha rimesso puntualmente una valanga di soldi e che hanno trovato la loro massima espressione nella tristemente famosa “convenzione della porcilaia” dei primi anni 2000.
Con questo meraviglioso background politico sulla materia in discussione è pertanto difficile, oggi, ergersi a paladini del territorio e contro i poteri forti.
La proposta di TU che il Governo porta in prima lettura in questo Consiglio Grande e Generale tramite Augusto Michelotti (uno che invece ha passato una vita a combatterli, gli abusi) contiene l’arma che tutti i tecnici degli Uffici Pubblici aspettano da molto tempo e che nessuno ha mai pensato di fornirgli: una sanzione salata, progressiva e crescente nei casi in cui vi sia un ordine di demolizione per l’abuso, che si conclude, dopo 18 mesi (nel caso in cui il proprietario non abbia ancora provveduto alla messa in ripristino dell’abuso) con la possibilità per lo Stato di prendere per sè la proprietà del bene e potendo così decidere se procedere con l’abbattimento dell’immobile sequestrato oppure se utilizzarlo per scopi utili alla collettività.
Per mettere in campo un sistema di regole nuovo, come tutti sanno, serve tirare una linea chiara e netta sul sistema in vigore precedentemente: tutto dipende da come la si vuole tirare questa linea.
Se sanando tutto, senza distinzioni, facendo pagare una cifra risibile, oppure se mantenendo il pugno di ferro sulle situazioni più lesive dell’interesse pubblico (vedi abusi su terreni agricoli, oppure su terreni pubblici) e permettendo di sanare le altre situazioni, con cifre considerevoli.
L’impostazione che la maggioranza ha voluto dare al testo, è la seconda. E’ vero, i Socialisti sono stati spesso i paladini delle sanatorie tout-court, sanatorie populistiche e clientelari senza logica né contesto ma utili solo a facilitare il progressivo compiacimento verso gli abusi edilizi degli amici degli amici e senza proporre alcun tipo di soluzione. Non è certo il caso odierno in cui la sanatoria straordinaria viene proposta non a casaccio, ma per livellare la disastrosa situazione attuale e ricominciare con proposte serie d’intervento contro la speculazione e gli abusi legalizzati. Ci sarà modo di confrontarsi, fra prima e seconda lettura, per fare dei ragionamenti – speriamo costruttivi – capaci di migliorarne l’efficacia. Però almeno leggetela questa legge e non solo le ultime quattro pagine.
Nel frattempo invitiamo tutti a mantenere un livello minimo di decenza, nella seppur comprensibile bagarre politica che ormai i nostri concittadini sono costretti a subire quotidianamente.

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