Comunità Grenoble: per il sammarinese Cenci l'abilitazione a "la recherche"

Comunità Grenoble: per il sammarinese Cenci l'abilitazione a "la recherche".

Ho avuto l’occasione di intervistare un giovane sammarinese, Ugo Cenci, che ha avuto con successo l’abilitazione a dirigere le ricerche. Questo titolo prestigioso fa onore non solo alla comunità dei Sammarinesi residenti a Grenoble ma a tutti i concittadini nel Mondo Ecco la sua intervista.
Tutti conoscono, almeno di nome, il diploma della tesi che conferisce al titolare il titolo di dottore. Tuttavia in parecchie discipline, in Francia, esiste un diploma al di sopra della Laurea e necessita sempre per prima della tesi. Questo diploma: l’abilitazione a dirigere la ricerca è il più alto diploma francese e testimonia un riconoscimento dai suoi pari della capacità di un ricercatore a immaginare e sviluppare dei soggetti di ricerca innovatori; Per questa ragione il candidato deve rispondere a parecchi criteri ( pubblicazioni , inquadramento degli studenti ...) e passano cosi diversi anni tra la tesi e il diploma di abilitazione. Questo riconoscimento è indispensabile per poter progredire nella carriera, ma anche per dirigere gli studenti nella tesi.

Il percorso per arrivarci? Esiste una moltitudine di percorsi che dipendono, in parte anche dal dominio di studi. Per quanto mi riguarda, ho presentato una tesi nel 2013, in biologia vegetale all’Università di Lille (nel Nord della Francia ) Ho in seguito ottenuto un “post dottorato” (contratto di ricerca dopo la tesi) di due anni in Canada all’Università di Dalhousie . Sono ritornato dopo in Francia a Lille per un “post dottorato” di 18 mesi prima di superare il concorso di Maestro di conferenze (2017) Dal 2019 preparavo questo diploma scrivendo dei progetti di ricerca, degli articoli di ricerche, ma anche inquadrando degli studenti da una parte, e redigendo una memoria dall’altra parte. È solo nel dicembre 2020 che ho potuto sostenere il dottorato di ricerca davanti una giuria internazionale di professori.
Quello che studio?
Gli “eucaryotes” (da cui gli umani, animali, funghi e piante fanno parte) possiedono un nucleo e si ritrovano allo stato microscopico. Questi eucarioti spesso unicellulari, sconosciuti dal pubblico, rappresentano il 70 % della diversità eucariote sul pianeta ( i batteri e i virus che rappresentano loro stessi una diversità ancora più grande, non appartengono agli eucarioti ) Nel nostro laboratorio a Lille , utilizziamo delle tecniche informatiche, chimiche e genetiche per capire come questi organismi vivono e impattano sulla vita sulla terra. Per esempio, lavoriamo su degli organismi unicellulari marini (ocrophytes) che fissano in se stessi la stessa quantità di carbonio atmosferico che tutte le foreste terrestri. Così in un contesto di aumento del carbonio atmosferico e di riscaldamento climatico, lo studio di questi ‘eucaryotes’ fotosintetici unicellulari sembra vettore di soluzioni per limitare il riscaldamento globale. Peraltro i progetti molto fondamentali che portiamo avanti potrebbero identificare delle molecole di interesse per la salute umana.

Cs René Rastelli (Comunità sammarinesi a Grenoble)

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