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Conferenza clima, Upr: "Cosa è disposta a fare la Repubblica di San Marino in materia di tutela ambientale?"

30 nov 2015
Upr
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Oggi inizia a Parigi il vertice delle Nazioni Unite dedicato ai cambiamenti climatici.
Discussioni rilevanti sui cambiamenti climatici in corso e sulle scelte che l’umanità può ancora compiere per bloccare conseguenze molto negative che rischiano di diventare permanenti e compromettere l’ambiente in cui viviamo.
Sicuramente la presenza a questa assise è un atto dovuto, ma Unione per la Repubblica intende porre pubblicamente una domanda a cui l’intera classe politica dovrebbe dare una risposta.

Cosa è disposta a fare la Repubblica di San Marino in materia di tutela ambientale?

Quali sono le risorse economiche e umane a disposizione su questo argomento?

Ci poniamo questi interrogativi poiché è nostra opinione che alle considerazioni generali e di principio, debbano poi seguire atti concreti per cambiare un modello di sviluppo poco sostenibile per l’ambiente e per il pianeta.
San Marino non può certamente sovvertire logiche mondiali o cambiare processi produttivi o organizzativi comuni a tutti i sistemi economici.
Ci sono però scelte che possiamo fare già da oggi, cambiando drasticamente l’impatto che la popolazione sammarinese avrà sull’ambiente.
Alcuni esempi:
- La mobilità: è un settore in cui non si è investito nulla. Lo Stato, soggetto che dovrebbe dare l’esempio ha un parco macchine obsoleto, senza autoveicoli elettrici, ibridi o alimentati con carburanti alternativi.

- I trasporti pubblici: il piano utilizzato è obsoleto, non ci sono interazioni fra i vari mezzi del trasporto pubblico, non c’è nessuna reale sollecitazione ad impiegare mezzi di trasporto collettivi.

- Edifici pubblici: molti, anzi troppi edifici sono ancora estremamente energivori nei consumi di energia elettrica e gas naturale. Lo Stato non ha nemmeno la cognizione esatta delle utente attivate e il Governo vuole, con un articolo nella Finanziaria, tentare di porre ordine in un settore nel quale – a nostro giudizio – si sarebbe dovuto già da tempo avere operato delle scelte molto precise.


Ultimo punto:
- Le risorse economiche: per uno stato in profonda recessione economica, senza un piano di sviluppo a lungo termine, non stanziare risorse economiche rilevanti per l’ambiente è un atto di grave miopia politica, contrario alle dichiarazioni che si fanno in sede internazionale, pericoloso per il futuro delle giovani generazioni.

- Le politiche di tutela ambientale possono produrre sviluppo economico, nuovi posti di lavoro, costruire un nuovo modello etico di sviluppo dello Stato.


UPR la prossima settimana presenterà degli emendamenti alla Legge di Bilancio 2016 su questo tema poiché siamo convinti che ci debba essere una seria assunzione di responsabilità della politica verso l’ambiente.

Comunicato stampa
Unione per la Repubblica

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