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Conferenza Onu sui diritti persone con disabilità, Maria Rita Morganti (Segretario Comitato Paralimpico)"Per le donne ancora difficoltà inclusione"

14 giu 2016
Comitato Paralimpico
Comitato Paralimpico
E’ presente anche il Comitato Paralimpico Sammarinese alla Conferenza delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, in svolgimento da martedì 14 a giovedì 16 giugno a New York.
Della delegazione sammarinese che partecipa ai lavori di questa assise internazionale, in cui il confronto sull'inclusione sociale raggiunge il suo momento di massima espressione, fa parte infatti il segretario generale del Comitato Paralimpico, Maria Rita Morganti, anche vice presidente della Commissione Sammarinese Disabilità Onu.
Il tema principale della conferenza, con la presenza degli Stati che hanno ratificato la convenzione ONU sulle persone con disabilità, è quello di ampliare ed implementare il programma di sviluppo sostenibile a favore di tutte le persone con disabilità, ponendosi come obiettivo temporale conclusivo il 2030, tramite l’eliminazione della povertà e della disuguaglianza per tutte le persone con disabilità, la promozione dei diritti delle persone con disabilità mentali ed intellettuali, il miglioramento dell’accessibilità alle informazioni e alla tecnologia favorendone l’inclusione.
In sintesi, l'impegno che accomuna i partecipanti è quello di recepire le migliori pratiche internazionali, già sperimentate, per poi metterle a frutto in territorio. In tal senso, prima della partenza per gli Stati Uniti, i membri della Commissione Sammarinese Disabilità Onu hanno evidenziato la necessità di disporre sul Titano di dati certi e statistiche puntuali e aggiornate sulla disabilità, per poter mettere in atto progetti dando seguito alle linee guida indicate dalle Nazioni Unite.
Ad inaugurare la Conferenza è stato il Forum delle Organizzazioni Non Governative.
“Le conclusioni della prima giornata di lavori denunciano fortemente la difficoltà ancora persistente della donna con disabilità verso la vera inclusione – evidenzia Maria Rita Morganti da New York -, soprattutto nei Paesi poveri, dove regna fortemente la differenza di genere”.

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