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Crediti di compensazione fiscale sammarinesi (ccfs) una sfida che richiede prudenza

5 lug 2020
Crediti di compensazione fiscale sammarinesi (ccfs) una sfida che richiede prudenza

Nell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale si è discusso del progetto di legge in prima lettura, depositato dai partiti di maggioranza, relativo ai Crediti di Compensazione Fiscale Sammarinesi (CCFS), detti anche “Titani”, che hanno suscitato un ampio dibattito anche tra la cittadinanza. In proposito, il Consigliere di DOMANI - Motus Liberi Michela Pelliccioni ha espresso la posizione del Partito: va sicuramente riconosciuto al progetto il coraggio di un cambiamento e la volontà di cercare strade nuove, attraverso il coinvolgimento di tutte le parti sociali ed istituzionali. Le reazioni contrastanti, suscitate dal progetto, devono trovare un punto di equilibrio attraverso la definizione di obiettivi chiari che possano tracciare con sicurezza la via verso risultati concreti. Una chiarezza che dovrà essere data da un miglior inquadramento del provvedimento, attraverso il fondamentale ed imprescindibile supporto di studi, analisi e proiezioni preventivi su dati, quali, ad esempio, i riferimenti sugli effettivi consumi interni e i possibili margini d’incremento degli stessi, nonché sui costi di implementazione di questo nuovo strumento, per poterne compiutamente valutare l’eventuale beneficio derivante dal suo utilizzo: per questo DOMANI - Motus Liberi ha richiesto di inserire, nella relazione accompagnatoria al progetto di legge, un mandato all’Esecutivo per incaricare un pool di tecnici che possano individuare la migliore costruzione possibile del progetto ed il suo corretto inserimento all’interno del sistema. Il Consigliere Pelliccioni, in particolare, ha sottolineato alcune criticità: 1) l’impianto è da perfezionare e raccordare con le altre norme dell’ordinamento per il corretto funzionamento dello strumento e per la messa in atto del sistema sanzionatorio previsto; 2) la necessità di rivedere il sistema forzoso di scambio sugli istituti di credito, per escludere, in ragione del momento di crisi, problemi di liquidità per gli Istituti, tali da limitare un percorso di crescita e sviluppo del nostro sistema bancario, evitando così che il progetto possa diventare antagonista di quello avviato per intervenire sugli NPL; 3) la coercizione agli istituti creditizi alla conversione dei CCFS potrebbe comportare problemi di raccordo con i divieti di emissione di moneta complementare contenuti nei trattati internazionali; 4) alcune attività professionali di alto livello, che per limiti peculiari del nostro territorio devono spesso provenire dall’esterno, come per esempio i medici il cui ingresso in Repubblica è già disincentivato, potrebbero trovare impedimento definitivo in una proposta di remunerazione, seppur parziale, in crediti fiscali utilizzabili esclusivamente a San Marino; 5) la mancata previsione di un termine temporale tra l’emissione dei CCFS e il loro utilizzo permette di compensare immediatamente i debiti tributari, con il rischio di una riduzione del gettito, prima che ci sia la possibilità di generare nuovo imponibile; 6) la necessità di predisporre per tempo i decreti attuativi, con avvallo del previsto pool di tecnici, per dare organicità al progetto. Da valutare, all’interno del progetto, anche un profondo ripensamento della funzione fiscale della SMaC Card e di un rilancio dell’utilizzo della scontistica per supportare efficacemente gli operatori del settore del commercio, nonché la possibilità di accredito di incentivi a supporto del reddito e di creazione di un fido dedicato a favore dei cittadini. DOMANI - Motus Liberi


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