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Csdl: "Finanziamenti allo Stato, le risorse si possono trovare all'interno!"

Questa strada avrebbe evitato l'obbrobrio del prestito ponte, che ci mette in cattiva luce rispetto alla comunità internazionale. Ora si dovranno pagare interessi su interessi, in una voragine senza fine, che aggrava ulteriormente il debito dello Stato.

22 dic 2020
Csdl: "Finanziamenti allo Stato, le risorse si possono trovare all'interno!"

Il Congresso di Stato ha autorizzato la richiesta di un finanziamento da Bac, Bsi e Bsm per un totale di 17 milioni e 500mila euro, ma la somma da richiedere al sistema bancario sammarinese poteva e doveva essere di maggiore entità. Come rimarcato dalla CSdL, questo finanziamento interno avrebbe potuto fornire allo Stato la liquidità necessaria per far fronte alla spesa pubblica di questo periodo, evitando di avventurarci nel prestito ponte con la società del Delaware, sul quale ribadiamo tutte le nostre perplessità e contrarietà. Il Segretario CSdL Giuliano Tamagnini, nella conferenza via Facebook della scorsa settimana, ha espresso la convinzione che per un anno le risorse le avremmo potute trovare all'interno delle banche sammarinesi, "senza dover fare questo obbrobrio di prestito internazionale, attraverso un'azienda che produce mangimi per animali, di uno Stato offshore; questo peraltro ci mette in cattiva luce sul piano internazionale." Disporre di liquidità interna per far fronte alle spese dello Stato ci permetterebbe di avviare la stagione delle riforme, necessarie a presentarci alla ricerca di finanziamenti internazionali con ben altra credibilità. Invece ora siamo destinati a pagare gli interessi alle banche, a cui si aggiungeranno gli interessi per il prestito ponte e successivamente quelli per i Titano Bond, sempre qualora si riuscisse a collocarli sul mercato finanziario. Interessi su interessi in una voragine senza fine, con un debito pubblico reale - secondo la stima riconfermata pubblicamente nei giorni scorsi dal movimento Rete - che ammonta a 1 miliardo e 400 milioni di euro... Intanto è in dirittura d’arrivo l’approvazione definitiva della legge di bilancio previsionale 2021 da parte del Consiglio Grande e Generale. Proprio ieri l’Aula ha dato il via libera alla cosiddetta "rottamazione delle cartelle" ed alla concessione della residenza a persone facoltose, rispetto alle quali la CSdL ha espresso la propria contrarietà attraverso una nota inviata al Congresso di Stato ed ai Consiglieri. In proposito, è tuttora attuale la posizione che la CSU aveva espresso in proposito il 10 luglio 2017, seppure i riferimenti siano in parte cambiati, quando in occasione dell’assestamento di bilancio si discuteva degli stessi temi. Una posizione che riportiamo di seguito. "Dopo il “transitorio fiscale” e la sanatoria edilizia già in agenda ci mancava solo la rottamazione delle cartelle esattoriali. È l’ennesimo messaggio con il quale lo Stato dichiara la propria resa nei confronti di chi non paga le tasse. Non solo non si danno segnali di inversione di tendenza, ad esempio facendo scattare il reato di evasione fiscale indipendentemente dal valore del reddito non dichiarato (chi ruba una mela, anche se ha fame e non ha i soldi per comprarla, viene considerato ladro), ma addirittura si azzerano interessi e multe a chi si “ravvede”. Fra l’altro, tutto ciò avverrebbe senza conoscere la qualità dei contribuenti mancati (quante società e quante persone fisiche, da quanti anni hanno i conti in sospeso, ecc.). Perché non percorrere la strada del fallimento per questi soggetti? Probabilmente molti di loro sono soci e/o amministratori di altre società attualmente operanti o addirittura titolari di licenza, lavoratori dipendenti o pensionati. Chissà che il fatto di ritrovarsi tra i falliti induca chi i soldi li ha, ma li ha solo nascosti grazie al segreto bancario tuttora vigente, o attraverso prestanome, a tirarli fuori!!! Il risultato è incerto, ma darebbe il segnale che la “festa” è davvero finita. E invece si colpiscono i redditi fissi. Non c’è che dire… Come novello Don Chisciotte il Governo non c’azzecca. Capitolo residenze: si ipotizza di concederla a chi porta a San Marino almeno 600.000 euro (oggi i parametri sono parzialmente diversi). Esprimiamo forti perplessità per questa scelta, mentre perché non pensare alle centinaia di frontalieri che lavorano a San Marino da tanti anni? Forse non ce ne saranno molti ad essere interessati ma se fossero anche solo alcune decine crediamo debbano essere i primi ad averne diritto. Ma i soldi come si trovano? Non ci pare improponibile una patrimoniale progressiva su tutti i beni mobili e immobili, comprese le partecipazioni societarie, a partire da una determinata soglia. Non dimentichiamo che da quest’anno entra in vigore lo scambio d’informazioni con l’Italia e ciò, unito alla eliminazione del segreto bancario nei confronti delle Autorità in campo fiscale, potrebbe riservare parecchie sorprese, come scoprire finalmente come fanno certi soggetti ad avere tenori di vita incompatibili con dichiarazioni dei redditi da fame. Altroché i condoni…"

c.s. CSdL  



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