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Csu. Le donne, una grande risorsa per il paese

7 mar 2016
Csu. Le donne, una grande risorsa per il paese
"Rompiamo le pareti di cristallo", è il titolo della campagna della Confederazione Europea dei Sindacati (CES) - di cui CSdL e CDLS sono aderenti - lanciata quest'anno in occasione della Giornata internazionale della donna. Un allarme e un invito a rompere le "pareti di cristallo" che segregano le donne nelle diverse occupazioni nel mondo del lavoro. L'obiettivo è "superare le discriminazioni e le disuguaglianze per una società emancipata".
Nessun paese in Europa è immune dalla disparità fra uomini e donne, ed è preoccupante che negli ultimi anni tale disparità sia aumentata ovunque; le donne più degli uomini sono relegate nello svolgimento di lavori con contratti precari e con part-time imposto, oltre a combattere con la discontinuità lavorativa, anche a causa della difficile conciliazione tra lavoro e famiglia.
A San Marino una delle principali forme di discriminazione è ancora la difficoltà ad accedere al lavoro, che è lo strumento essenziale di emancipazione e di affermazione del proprio ruolo paritario nella società. Come abbiamo ripetutamente denunciato negli ultimi anni, in maggioranza gli iscritti alle liste di collocamento al lavoro sono donne. Il settore industriale sammarinese è scarsamente femminilizzato, ed i comparti che nel periodo pre-crisi assorbivano maggiormente occupazione femminile, quello creditizio e del terziario in generale, si sono sempre più ridimensionati.
La creazione di nuove opportunità di lavoro stabili e tutelate passa da quel progetto di sviluppo che la CSU e la parte sana del paese chiedono al Governo e alle istituzioni da fin troppo tempo. Anche il recente documento per il 40° CSU, ribadisce le traiettorie di un nuovo modello di economia, ancora da costruire. San Marino non può che connettersi con la gigantesca trasformazione, da tempo in atto in tutto il mondo, che vede il passaggio ad un'economia della tecnologia avanzata e della conoscenza, in grado di realizzare prodotti e servizi di qualità e ad alto valore aggiunto.
Sono proprio le donne, dotate di elevata scolarizzazione e di grande attitudine al cambiamento, che possono costituire l'ossatura di questo nuovo modello economico che il paese deve iniziare a implementare, per evitare di essere tagliati fuori dall'economia internazionale. Solo con il lavoro, qualificato, tutelato e regolare, le donne hanno la possibilità di raggiungere una condizione di autonomia e autodeterminazione, per superare finalmente ogni forma di disparità e di discriminazione sociale.
Al contempo, anche in occasione di questo 8 marzo la CSU ribadisce la propria soddisfazione per il voto unanime del Consiglio Grande e Generale con cui, poche settimane fa, ha ratificato la Convenzione di Istambul contro la violenza sulle donne.
Già con la legge del 2008 San Marino aveva avviato un percorso finalizzato a combattere il problema della violenza di genere, arrivando successivamente alla firma della Convenzione, avvenuta il 30 aprile 2014, nella quale per la prima volta è stata inserita la violenza sulle donne quale violazione dei diritti umani.
Ora con la ratifica della Convenzione di Istanbul, datata 18 gennaio 2016, si è giunti alla concretizzazione di uno strumento determinante per San Marino e per tanti altri Stati affinché possano sviluppare politiche a tutela delle donne contro la violenza di genere, e a favore della effettiva parità fra i sessi.
La CSU chiede che lo Stato metta in atto tutti gli strumenti e le iniziative necessarie affinché le leggi e le convenzioni ratificate siano in grado di eliminare ogni forma di discriminazione, promuovendo azioni concrete e campagne di sensibilizzazione e di educazione verso la collettività, per la piena affermazione dei diritti delle persone.

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