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Csu: dopo 40 anni di conquiste, è pronta a raccogliere le sfide del presente e del futuro

21 feb 2016
Csu: dopo 40 anni di conquiste, è pronta a raccogliere le sfide del presente e del futuro
RSM 21 febbraio 2016 - La CSU festeggia oggi pomeriggio al Teatro Titano i 40 anni di unità sindacale ricordando la lezione di idealità e concretezza degli uomini e delle donne che il 21 febbraio del 1976 hanno dato vita alla Centrale Sindacale Unitaria per dare più forza ai lavoratori e ai pensionati di San Marino. Lezione contenuta nel documento-opuscolo “Da 40 anni insieme sul percorso di domani” che è al centro di questa celebrazione. Documento articolato in tra parti: l’eredità del passato, le sfide del futuro e il forte impegno nel presente.

TUTTE LE TAPPE DI UNA LUNGA STORIA. Quarant’anni riassunti a passi veloci: Il 21 febbraio 1976 i consigli confederali di CSdL e CDLS ratificano il documento politico per l’unità sindacale, nasce così la Centrale Sindacale Unitaria. Unificazione che non tarda a portare frutti fecondi: nel 1977 nasce l’idea del Fondo Servizi Sociali, ossia un patto tra CSU e associazioni di categoria, finanziato dai lavoratori e dai datori di lavoro, che eroga un’ampia gamma di servizi. Fra i principali: la rete delle mense, che comprende sette punti ristoro ed eroga circa un milione di pasti all’anno; il rimborso degli interessi sulle rate del mutuo prima casa, che ha permesso a migliaia di sammarinesi di avere un'abitazione di proprietà; il rimborso della retta asilo nido; il Fondo di garanzia destinato al recupero stipendi in caso di fallimenti aziendali, fondo che nel 2014 ha garantito 700mila euro di mensilità non pagate a lavoratori rimasti senza lavoro. Gli immediati anni post-unificazione segnano altre tappe importanti: la CSU nel 1982 assume un respiro internazionale con l’ingresso nell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), percorso completato nel 1991 con l’ingresso nella Confederazione Europea dei Sindacati (CES), e successivamente con la partecipazione al Congresso Costitutivo della Confederazione Sindacale Internazionale (2006). Gli anni ’90 sono segnanti dall’aumento a doppia cifra del Pil e dell’esplosione dell’occupazione e del fenomeno del frontalierato.

Nel 1998 l’antica battaglia della CSU per la prevenzione degli infortuni sul lavoro si concretizza con l’approvazione della legge quadro in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, che ha portato ad una significativa riduzione del numero di infortuni. L’arrivo degli anni Duemila è pesantemente segnato dallo scoppio della crisi finanziaria internazionale e quello della crisi nei rapporti con l’Italia: cade il vecchio modello basato sul segreto bancario e l’anonimato societario. Dal 2009 l’occupazione subisce una brusca frenata e la Centrale Sindacale Unitaria diventa l’avamposto che affronta la lunga serie di crisi aziendali e l’ondata di licenziamenti.

LA PIÙ GRANDE AGENZIA SERVIZI DELLA REPUBBLICA. In questi quarant’anni la rete di servizi sindacali e l’attività di tutela dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini si è sempre più ampliata e consolidata. Nell’ultimo anno la CSU ha elaborato 7.500 dichiarazioni dei redditi e ha dato assistenza fiscale a migliaia di cittadini e lavoratori frontalieri. Lo sportello pensioni ha erogato 450 consulenze, mentre nell’ambito dei servizi alle famiglie e agli anziani vengono elaborate oltre 500 buste paga per le badanti e fornite centinaia di consulenze fiscali a sammarinesi che hanno una posizione previdenziale in Italia. Le Confederazioni nel corso del 2015 hanno inoltre istruito circa 300 pratiche per il “Credito sociale” e il “Fondo Straordinario di Solidarietà”.

Intenso il lavoro delle Federazioni soprattutto in questi anni di crisi: nel periodo 2009 - 2015 hanno assistito 4.300 lavoratori coinvolti nei licenziamenti collettivi e nelle procedure di riduzione di personale. Negli ultimi quattro anni sono state 1.000 le vertenze in sede conciliativa, di queste il 90% hanno riguardato il mancato pagamento degli stipendi. Complessivamente nel periodo 2012-2015 la CSU ha avviato 263 vertenze legali principalmente per recupero crediti e procedure di licenziamento. Sono numeri che parlano chiaro e che fanno della CSU la più grande agenzia servizi e assistenza sociale di San Marino.

LE SFIDE DELLA LEGALITÀ E DELL’INNOVAZIONE. Sono tre le sfide che il sindacato del Terzo Millennio ha di fronte: innovazione tecnologica, legalità, Europa. La quarta rivoluzione industriale è già cominciata e bussa alle nostre porte: dopo quella della macchina a vapore, dell’elettricità e dell’elettronica, ecco irrompere la rivoluzione digitale. Nei prossimi anni il piano di investimenti europei nell’industria digitale globale e nell’innovazione tecnologica è stimato attorno ai 1.300 miliardi. San Marino non può perdere altro tempo: archiviato il vecchio modello basato sull’anonimato societario e il segreto bancario deve connettersi con questa gigantesca trasformazione. La strada è obbligata: internazionalizzazione, riqualificazione e nuove competenze. Diventa così un passaggio decisivo avvicinare il mondo lavoro ai luoghi del sapere e dell’innovazione, per realizzare prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, che devono essere il faro del nuovo modello di sviluppo economico e occupazionale per San Marino.

In un paese che ha visto negli ultimi decenni una commistione insopportabile tra politica, affari e criminalità, la legalità e la certezza del diritto sono il terreno fertile per far crescere la democrazia, la coesione e la giustizia sociale. I passi avanti compiuti da San Marino, anche sulla spinta di organismi internazionali, così come la conclusione dei processi in corso o in via di celebrazione, sono passaggi cruciali per far crescere fiducia, credibilità e reputazione internazionale. Tutti elementi indispensabili per intercettare nuovi investimenti e per affermare un’economia sana.

La maggiore internazionalizzazione di San Marino passa necessariamente per l'accordo di associazione con l'Unione Europea. La CSU da tempo ha già chiesto al Governo l'adesione di San Marino ai programmi comunitari, che comporterebbero indubbi vantaggi per lo Stato e per tutti i cittadini. Raccogliere la sfida europea significa investire in prestigio e insieme realizzare progetti sulla trasferibilità di titoli di studio, sulle qualifiche professionali e i crediti formativi e su azioni concrete per migliorare il welfare e l'ambiente. Aprirebbe opportunità di lavoro e di studio nei paesi europei e permetterebbe di entrare a pieno titolo nella dimensione della mobilità europea.

CSU

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