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CSU: "Il paese ha ancora bisogno di confronto e di coesione"

Il Direttivo unitario ha preso atto, da un lato, della sintesi accettabile raggiunta con il bilancio previsionale 2020, e dall'altro della sostanziale "sconfessione" del tavolo istituzionale da parte di molte forze politiche.

15 nov 2019
CSU: "Il paese ha ancora bisogno di confronto e di coesione"

“Trattare con i Governi è difficile, trattare con la politica è ancora più arduo, addirittura impossibile. Così un tavolo istituzionale voluto da tutti, alla fine è stato sconfessato da molte forze politiche”. È l’amaro doppio paradosso rimarcato dai Segretari della Centrale Sindacale Unitaria, Giuliano Tamagnini (CSdL) e Gianluca Montanari (CDLS), durante il Direttivo unitario riunito questa mattina al Central Square di Domagnano. “Eppure dopo 40 giorni di discussione e confronto sfociato con una sintesi accettabile di bilancio previsionale - sottolineano i Segretari CSU - sono emersi dal fronte politico distinguo e fibrillazioni che in larga misura vanno ascritti a calcoli e convenienze legati all’imminente apertura della campagna elettorale. Un terreno estraneo al movimento sindacale, che certo non ha nessun proposito di rincorrere i botta e risposta tipici della polemica politica." Sottolineati nuovamente i punti qualificanti del bilancio 2020, sui quali la CSU ha svolto un ruolo propositivo e negoziale determinante. Tra questi, il maggiore impegno da parte degli uffici esattoriali per recuperare i crediti che vanta lo Stato non ancora incamerati (ammontano a diverse decine di milioni); il potenziamento dell'attività di controllo ed accertamento fiscale dell'Ufficio Tributario; l'elevazione della quota esente (portata da 1.500 a 2.000 euro) nella rivalutazione delle rendite catastali; gli stanziamenti a carico dello Stato per il Fondo pensioni pari a 26 milioni di euro per l'esercizio 2019, da erogare in dieci rate annuali, e di 27 milioni di euro per il 2020, con modalità di erogazione accettabili.

ANAGRAFICA CREDITORI BANCHE: DA TEMA SPARTIACQUE A OCCASIONE PERSA
L’articolo 12 sull’anagrafica dei debitori delle banche, slittato in attesa di chiarimenti tecnici sulla sua costituzionalità, “non può essere visto - come qualcuno ha cercato semplicisticamente di farlo apparire - come l'introduzione di liste di proscrizione o una pubblica gogna per i debitori", affermano Tamagnini e Montanari. “Così come sui crediti della Monofase, anche per i prestiti bancari il punto fondamentale è creare le condizioni affinché questi fenomeni non si ripetano più. È allora evidente che l’impegno che tutti abbiamo di fronte non è certo quello di demonizzare singoli debitori, ma introdurre regole stringenti sia sul fronte della trasparenza dell'attività bancaria che su quello, importantissimo, della vigilanza da parte di Banca Centrale e dell’introduzione di una Centrale dei Rischi. Il tema dell’anagrafica dei debitori è dunque un tema spartiacque, strettamente legato all’evoluzione e all’adeguamento del nostro sistema bancario e finanziario ai nuovi standard di qualità e trasparenza sia europei che internazionali”. La non approvazione di questo articolo fondamentale non deve considerarsi come una partita chiusa, ma come un obiettivo da realizzare comunque nella prossima legislatura.

IL TAVOLO QUADRIPARTITO VALORIZZA LA DEMOCRAZIA
Anche sulla sofferta approvazione a maggioranza dell’articolo 22, che introduce il tavolo quadripartito “è necessario sgombrare il campo da interpretazioni errate: il ruolo fondamentale della politica nelle scelte di indirizzo e nell’approvazione di provvedimenti legislativi è fuori discussione”. In tal senso l’articolo 22 non deve certo introdurre, puntualizzano i Segretari CSU, “una confusione di ruoli tra forze politiche e organizzazioni sociali, ruoli che sono e devono rimanere nettamente distinti. L’esigenza è invece quella di affermare che il confronto e la condivisione delle responsabilità sono elementi essenziali e irrinunciabili della vita democratica, indispensabili per garantire coesione sociale." "L'affermazione del metodo di confronto e concertazione tra Governo, forze politiche e parti sociali rappresenta l'unica strada possibile per dare risposte efficaci e condivise alle grandi emergenze che ha di fronte il Paese, ad iniziare dal problema prioritario del dissesto del sistema bancario. Se questo ambito di confronto verrà realizzato in maniera certa e convinta, come ancora auspichiamo, la CSU farà senz'altro la sua parte fino in fondo. Se invece le forze politiche che dopo le elezioni andranno a governare vogliono tornare al metodo del comando, sappiano fin d'ora che finiranno per portare il paese alla conflittualità e allo sfascio."

c.s. CSU


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