Depositi alla SMI, 40 famiglie sammarinesi lottano per rientrare in possesso dei risparmi

Depositi alla SMI, 40 famiglie sammarinesi lottano per rientrare in possesso dei risparmi.
Negli ultimi anni, il sistema bancario ha vissuto tante traversie ed ancora le sta vi- vendo, così come descrivono le cronache degli ultimi tempi.
Diverse banche hanno subito procedure di amministrazione straordinaria e di liquida- zione coatta amministrativa.
Nessuno dei clienti delle banche ha però, fino ad oggi, perso nulla.
Il "sistema" ha voluto tenere indenni i risparmiatori delle banche, dalle loro crisi.
Con provvedimenti di supporto, lo Stato ha permesso di raggiungere questo risultato.
Il clamore e gli interessi che si coagulano all'interno del mondo bancario lo hanno ri- chiesto, se non imposto.
Invece, per qualcuno non è stato così.
I risparmiatori fiducianti coinvolti nella vicenda SMI (San Marino Investimenti S.p.a.), prima e storica società finanziaria e fiduciaria del conte E.M. Pasquini, non hanno subito lo stesso trattamento. Ricordiamo parliamo di risparmiatori e non di in- vestitori o speculatori o di soggetti finanziari.
I denari raccolti, sotto forma di conti correnti di deposito, sono stati depositati in gran parte presso banche estere (all'insaputa dei risparmiatori) e, attraverso operazioni fi- nanziarie internazionali, distratti dalla società finanziaria che, giova ricordarlo, era ed è un soggetto vigilato da Banca Centrale.
Il risparmio è stato tradito, ma nessuno se ne è preoccupato, contrariamente a quan- to previsto e stabilito dalle leggi costituzionali in materia ovvero "...la tutela del ri- sparmio in ogni sua forma...".
Nessuna efficace azione di recupero è andata a buon fine, tanto che nulla è stato ad oggi restituito ai risparmiatori, neppure una ripartizione parziale delle somme già de- positate presso un istituto bancario sammarinese è stata posta in essere dopo oltre sei anni e mezzo dall'inizio della liquidazione coatta amministrativa della società.
Costoro sono stati lasciati languire nella loro disperazione: per la maggior parte di questi erano tutti i risparmi di una vita di lavoro e sacrifici.
Una coltre di silenzio è calata su di loro ed una coltre di nebbia è calata sul destino dei loro risparmi.
Dopo anni di pazienza e richieste inevase, alcuni di questi risparmiatori si sono uniti ed hanno cercato di muoversi da soli per tutelarsi autonomamente. A loro spese sono
state avviate azioni legali sia in Italia (costituzione di parte civile nel processo penale radicato presso il tribunale di Padova), che a San Marino e proprio sulla denuncia penale depositata presso il Tribunale sammarinese, a distanza di oltre due anni, ad oggi non è dato sapere alcunché.
In tale contesto, ogni speranza di potere continuare ad agire da soli, a proprie spese, per recuperare queste somme nei confronti di chi le ha sottratte è vanificata.
Un muro di gomma, dunque, è stato posto per frenare e/o vanificare questa loro ini- ziativa individuale.
Soli, abbandonati, ostacolati e con tutte le spese legali a proprio carico: questa è la sorte dei risparmiatori “traditi” da SMI e dal conte Pasquini.
Le oltre quaranta famiglie di risparmiatori coinvolte non si arrenderanno e faranno tutto quanto possibile per avere ragione dei loro diritti come del resto hanno fatto sino ad oggi. Questo è solo il primo passo di altri che ne seguiranno, ricorrendo se necessario ad organismi ed istituzioni internazionali, tra i quali la Corte dei Diritti dell'uo- mo di Strasburgo.

Comunicato stampa

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