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Dichiarazione Marco Podeschi sulla scuola

22 set 2018
Dichiarazione Marco Podeschi sulla scuola
Concordo con le affermazioni del Segretario Generale CSdL Giuliano Tamagnini sul fatto che dalla qualità della scuola passa il futuro delle giovani generazioni.

È una affermazione di natura generale, per la quale non serve essere Segretario Generale di un Sindacato o Segretario di Stato per comprendere come ogni iniziativa – anche forte – a difesa di questo principio debba essere messa in campo.

Se non erro è la CSdL che ha annunciato durante la presentazione del 19 Congresso la convocazione di una riunione con gli insegnanti per decidere le iniziative di protesta verso il decreto scuola.

Non penso ci sia nulla di male a rilevare come CSdL – parte della CSU - sia stata la forza sindacale più attiva sul tema scuola e che la scuola è uno degli argomenti portanti dell’azione sindacale anche in vista del prossimo congresso – in vista del quale è assolutamente normale che qualsiasi organizzazione “scaldi i motori”

In effetti sono rimasto colpito dell’attenzione verso le mie parole, non so se c’è stata la stessa considerazione verso un dibattito articolato e animato arrivato con suggestioni e riferimenti diretti alla mia persona su comportamenti improntati a un triste ventennio.

Se era necessario uno sciopero per affermare la coesione della scuola e sancire la forza della CSdL, elemento trainante nella CSU, do atto pubblicamente a Giuliano Tamagnini e alla sua forza sindacale di avere ottenuto un grande successo e di avere posto con severità all’attenzione del Governo e dell’opinione pubblica il tema scuola.

Le vittorie vanno sempre celebrate - soprattutto se si ottengono con il minimo sforzo, ma mi si permetta anche di rilevare come il contenuto del decreto sia decisamente diverso rispetto alle rivendicazioni della CSdL e su molte delle considerazioni di Tamagnini non posso che concordare.

L’occupazione nel settore scuola può essere difesa dagli effetti della diminuzione demografica incentivando l’iscrizione di studenti stranieri come suggerito da qualche funzionario della CSdL?

Oppure la volontà di mantenere aperto un plesso in ogni Castello è un atto contro la scuola?

Faccio questa domande poiché pur comprendendo le preoccupazioni o anche le provocazioni non è intenzione del sottoscritto e del Governo attuare politiche che possano compromettere l’offerta educativa “pubblica” – un aggettivo poco utilizzato nel dibattito.

Offerta educativa pubblica che è sostenuta da tutti i cittadini e non solo dagli insegnanti.

Anzi ci sono iniziative e progetti che sono in assoluta controtendenza che vogliono realizzare le condizioni di base affinché le innovazioni chieste alla scuola possano essere sviluppate con l’apporto del corpo insegnanti, il supporto dei dirigenti scolastici e di tutti gli organi della scuola con un dialogo permanente con le forze sindacali e sociali.

La scuola è una organizzazione complessa che però non deve essere intesa come un corpo estraneo e autoreferenziale rispetto all’Amministrazione, ma deve avere approcci organizzativi tesi a mantenere e se possibile migliorare quanto fatto fino a oggi.

Cs Segretario alla Pubblica Istruzione

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