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I disagi della sperimentazione di consegna della posta a giorni alterni finiscono davanti alla Corte di giustizia europea

24 giu 2016
Tiziano Arlotti
Tiziano Arlotti
E' stata impugnata con un ricorso al TAR del Lazio, chea sua volta ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, la delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che ha autorizzato Poste Italiane ad attuare un modello di recapito a giorni alterni. Lo riferisce il deputato PD riminese Tiziano Arlotti, che ieri in IX commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera ha avuto la risposta del ministero dello Sviluppo economico alle interrogazioni in cui evidenziato i disagi causati dall'avvio della sperimentazione della consegna della posta a giorni alterni.

“La situazione va comunque affrontata radicalmente al più presto, senza dover attendere il pronunciamento della Corte europea – ha osservato Arlotti ieri in commissione -. Come denunciato, l'avvio della sperimentazione del recapito a giorni alterni in Emilia-Romagna e Sicilia sta creando problemi notevoli sul territorio (si pensi agli 8 quintali di posta inevasa che hanno intasato gli uffici postali di Cattolica) e si può considerare fallimentare. C'è un contratto di servizio universale che le Poste hanno sottoscritto e che le impegna a consegnare a ogni cittadino la posta nei tempi più celeri, e non solo la corrispondenza a tariffa speciale come ad esempio le raccomandate”.

La sperimentazione della consegna a giorni alterni, come segnalato dal deputato, sta causando non solo palesi disservizi ai cittadini, ma anche grossi disagi ai giornali e periodici che si fondano soprattutto sulla distribuzione a domicilio agli abbonati. “Il Governo italiano ha avviato un tavolo di confronto con Poste Italiane e con i diversi rappresentanti istituzionali coinvolti presso il dipartimento per l'Informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio, ai fini della negoziazione di un accordo generale per la previsione di un servizio integrativo nelle aree a giorni alterni – riferisce ancora Arlotti -. Bene che si sia attivato l'esecutivo, ma anche in questo caso occorre dare risposte rapidamente alle tante testate ora penalizzate dalla sperimentazione e ai cittadini, soprattutto anziani e residenti in zone disagiate meno “digitalizzati”, a cui va garantito il diritto all'informazione. Un periodico come il riminese Il Ponte, così come tanti settimanali cattolici, si fonda sulla regolarità della consegna agli abbonati e non può permettersi di subire ritardi. Altrimenti, come si usa dire, i giornali rischiano di diventare cartoccio per il pesce”.

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