I disagi della sperimentazione di consegna della posta a giorni alterni finiscono davanti alla Corte di giustizia europea
“La situazione va comunque affrontata radicalmente al più presto, senza dover attendere il pronunciamento della Corte europea – ha osservato Arlotti ieri in commissione -. Come denunciato, l'avvio della sperimentazione del recapito a giorni alterni in Emilia-Romagna e Sicilia sta creando problemi notevoli sul territorio (si pensi agli 8 quintali di posta inevasa che hanno intasato gli uffici postali di Cattolica) e si può considerare fallimentare. C'è un contratto di servizio universale che le Poste hanno sottoscritto e che le impegna a consegnare a ogni cittadino la posta nei tempi più celeri, e non solo la corrispondenza a tariffa speciale come ad esempio le raccomandate”.
La sperimentazione della consegna a giorni alterni, come segnalato dal deputato, sta causando non solo palesi disservizi ai cittadini, ma anche grossi disagi ai giornali e periodici che si fondano soprattutto sulla distribuzione a domicilio agli abbonati. “Il Governo italiano ha avviato un tavolo di confronto con Poste Italiane e con i diversi rappresentanti istituzionali coinvolti presso il dipartimento per l'Informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio, ai fini della negoziazione di un accordo generale per la previsione di un servizio integrativo nelle aree a giorni alterni – riferisce ancora Arlotti -. Bene che si sia attivato l'esecutivo, ma anche in questo caso occorre dare risposte rapidamente alle tante testate ora penalizzate dalla sperimentazione e ai cittadini, soprattutto anziani e residenti in zone disagiate meno “digitalizzati”, a cui va garantito il diritto all'informazione. Un periodico come il riminese Il Ponte, così come tanti settimanali cattolici, si fonda sulla regolarità della consegna agli abbonati e non può permettersi di subire ritardi. Altrimenti, come si usa dire, i giornali rischiano di diventare cartoccio per il pesce”.