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Diverso. Proprio come te. L’approccio psico-sociale che promuove l'inclusione delle persone con disabilità

1 ago 2016
Diverso. Proprio come te.
L’approccio psico-sociale che promuove l'inclusione delle persone con disabilità
La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale in quanto, sino ad allora, non esisteva in materia di disabilità uno strumento internazionale vincolante per gli Stati. Diversi dei principi in essa contenuti si richiamano alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: non discriminazione, eguaglianza, pari opportunità, rispetto dell'identità individuale. È questo riconoscimento da parte dell’ordinamento internazionale che conferisce ai diritti delle persone con disabilità lo statuto universalmente valido di “diritti umani”: i diritti irrinunciabili della persona.
L’elemento caratterizzante tutto l’insieme dei vari articoli e individuabile come l’impostazione di fondo della CRPD, sta nel “modello sociale della disabilità”: nel condividere, cioè, la concezione secondo cui la disabilità è dovuta all’interazione tra il deficit di funzionamento dell’individuo e il contesto sociale, culturale e personale in cui egli vive.
Oltre un miliardo di persone nel mondo vivono con disabilità. Nonostante che a livello teorico sia riconosciuta la parità di diritti e che a livello pratico siano accolte le convenzioni internazionali che prevedono l'accesso ai servizi e alle opportunità, tuttavia le persone con disabilità devono ancora affrontare sfide considerevoli. I maggiori ostacoli all'inclusione sono causati dalla società: barriere strutturali, edifici inaccessibili, politiche che non includono alcuna disposizione per i giovani adulti con disabilità, che permetta loro di accedere all'istruzione superiore, al lavoro e quindi alla realizzazione personale, chiudendo spesso ogni opportunità. E, più in profondità, c’è la barriera degli atteggiamenti negativi che possono assumere la forma di discriminazione e stigmatizzazione.
L’approccio cosiddetto psico-sociale che accomuna le norme della CRPD, vuole mettere in evidenza l’importanza fondamentale per le persone con disabilità, come per tutte le altre persone, del benessere psicologico, relazionale e sociale. L’esperienza della disabilità viene così vissuta entro le dinamiche del contesto sociale ed in esso vengono individuate le principali cause delle barriere incontrate dalle persone disabili. L’attenzione è posta sul modo in cui spesso è la società stessa a “disabilitare” le persone disabili, non fornendo loro pari opportunità di inclusione e partecipazione. Pertanto, è la violazione di tale diritto umano a pesare sulla condizione di disabilità facendone un dato permanente da cui non si accede mai alla piena integrazione nella realtà condivisa.
Affrontare e risolvere i problemi delle persone con disabilità vuol dire innanzitutto rimuovere gli ostacoli che impediscono la loro piena partecipazione alla vita del contesto sociale e territoriale di cui fanno parte e a cui devono avere il diritto di accedere e la possibilità di portare il loro personale contributo.
“L’obiettivo generale della Convenzione è quello di promuovere, proteggere ed assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani di tutte le persone con disabilità e promuovere il rispetto della loro intrinseca dignità (art.1)”.
Dopo 10 anni dall’entrata in vigore della CRPD, in un piccolo Stato come quello della Repubblica di San Marino finalmente nasce, in conformità all’articolo 33, la Commissione Sammarinese per l’Attuazione della Convenzione (CSD ONU), che deve ora passare a una fase di precise e concrete realizzazioni e vigilare sulla corretta applicazione dei suoi principi fondamentali.
Si è così avviato, anche a San Marino, il processo di costruzione della tutela dei diritti delle persone con disabilità, un complicato e impegnativo processo legato all’implementazione ed alla garanzia dei diritti previsti in base a questo quadro normativo internazionale.
A tal proposito, nel corso dell’Evento celebrativo dei 10 anni della CRPD, che si terrà a San Marino nel prossimo mese di Settembre, avrà luogo anche un importante momento di riflessione proprio su questo cambio di paradigma.
La CSD ONU si sta impegnando con determinazione e forza di volontà nella costruzione di un sistema di rilevazione delle esigenze concrete delle persone sammarinesi con disabilità per diventare, in tempi brevi, un “anello di congiunzione” tra le persone, le Associazioni, i Servizi e le forze politiche, con l’obiettivo di cambiare rotta e passare dall’assistenzialismo a un approccio verso la disabilità che sia coerente con la CRPD. Compito nostro, delle Istituzioni e dell’Amministrazione, è quello di far sì che la condizione di disabilità possa essere inserita all’interno di una visione generale della società: una società in cui si lavora insieme per rendere più aperto e più vivibile il complesso di quelle condizioni di ordine culturale, politico, giuridico, psicologico, che possono permettere la traduzione concreta dei diritti individuali e la valorizzazione del prezioso contributo di tutte le persone, anche di quelle diverse, proprio come tutti NOI.

Comunicato Stampa di Dott.ssa Maria Chiara Baglioni
Presidente Commissione CSD ONU

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