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Domani sit-in dei pensionati a Palazzo Begni

29 mag 2019
Domani sit-in dei pensionati a Palazzo Begni

Le Federazioni Pensionati della CSU invitano gli iscritti e i cittadini a partecipare al sit-in di protesta in occasione dell'incontro tra governo e sindacati sulla riforma prevdienziale. Appuntamento per giovedì 30 maggio alle ore 9 davanti a Palazzo Begni. I pensionati di CSdL e CDLS esprimono “forte preoccupazione” per i tagli alle prestazioni previdenziali contenuti nella proposta di riforma avanzata dal Governo e chiedono garanzie sul mezzo miliardo risparmi pensionistici depositati nelle banche: “Prima di parlare di riforma previdenziale, si deve fare completa trasparenza sulla situazione del primo e secondo pilastro e sullo stato di crisi del nostre banche”. Non è possibile, proseguono, "prosciugare i risparmi previdenziali di migliaia di lavoratori per sostenere un sistema bancario in cerca spasmodica di liquidità”. Quanto poi alle linee d’intervento annunciate dal Segretario alla Sanità sulla riorganizzazione del sistema previdenziale, le Federpensionati sottolineano che “l’approccio riformatore non può essere di tipo ragionieristico, perché la semplicistica ricerca di soluzioni tecnico-contabili rischia di provocare pesanti contraccolpi sociali e politici”. Le Federazioni Pensionati ricordano che nell’ultima Legge Finanziaria il Governo ha già anticipato un pezzo di riforma previdenziale: “Scavalcando il confronto con le parti sociali, l’Esecutivo ha già deciso di il bloccare il trasferimento di 30 milioni dello Stato ai fondi previdenziali e contemporaneamente ha attivato il taglio lineare, dal 20 al 7%, della fascia di esenzione fiscale per chi è già in pensione. E’ l’ennesimo prelievo imposto dal Governo di turno a migliaia di pensionati che dal 2012 stanno già pagando il contributo di solidarietà, ovvero una decurtazione all’assegno pensionistico che parte dal 2,5% per chi percepisce 1500 euro fino a salire al 7% per gli assegni più alti”. Per questo, concludono, “è forte la nostra preoccupazione e la nostra contrarietà per possibili nuovi tagli delle prestazioni previdenziali contenuti nella bozza di riforma presentata dal Governo”.


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