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Don Mangiarotti: La «vita nascosta» riempia i nostri cuori

2 nov 2020
Don Mangiarotti: La «vita nascosta» riempia i nostri cuori

Il genere umano vive per le capacità artistiche e per la forza della ragione: così potremmo sintetizzare il discorso che anni fa Giovanni Paolo II fece nella sede dell’UNESCO. E questa riflessione mi è stata evidente vedendo il bellissimo film «La vita nascosta», di T. Malick, che narra la storia di fede e di amore del contadino austriaco Franz Jägerstätter martire del nazismo, beatificato da Benedetto XVI, che si conclude (è questo a spiegare il titolo del film) con le parole di George Eliot: «Poiché il bene crescente del mondo dipende in parte da atti ignorati dalla storia; e se a te e a me le cose non vanno così male come sarebbero potute andare, lo dobbiamo in parte a coloro che hanno vissuto con fede una vita nascosta e riposano in tombe dimenticate».
Già, perché viviamo in un tempo in cui sembra avere rilievo ciò che è sulla bocca di tutti, che occupa gli spazi dei social e dei mass-media, mentre il bene, nascosto ai più, è la vera sorgente di speranza di bene per tutti.
Una volta il Papa ha paragonato i giornalisti ai pescatori di perle che immergendosi in profondità portano alla luce tesori preziosi e bellissimi. Sono sempre più convinto che questo compito sia sempre più urgente nel nostro mondo indaffarato e squassato da venti impetuosi di ideologie antiumane.
Come non ricordare allora il sacrificio di Simone Barreto Silva, la mamma di tre bimbi barbaramente trucidata dalla follia del fanatismo islamico a Nizza, che, poco prima di morire ha raccomandato ai soccorritori: «Dite ai miei figli che li amo». Non una parola di odio né di vendetta, ma il ricordo commosso dei figlioletti, che avrebbero perso l’affetto di una mamma.
Ecco, queste vite nascoste sono la speranza che nel mondo cresca il bene, e sono il conforto per la vita che ci attende.
Oggi, dopo che ieri abbiamo ricordato i tanti santi della storia cristiana, segno che la fede in Gesù trasforma in bene l’uomo, ricordiamo tutti i defunti, in particolare coloro che abbiamo conosciuto. Che nei nostri cuori risuoni l’eco della voce di questa mamma, e che abbiamo a farci carico delle tante vite che proprio di una mamma amorevole hanno bisogno.




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