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Due convegni europei evidenziano la necessità di società inclusive

27 giu 2016
Due convegni europei evidenziano la necessità di società inclusive
Con l’aumento dei rifugiati che entrano in Europa, una maggiore attenzione è stata data alla questione della costruzione di società inclusive. Questo è stato uno dei temi di due eventi la settimana scorsa: il Forum sui diritti fondamentali, tenutosi a Vienna dal 20 al 23 giugno, intitolato: «Diritti, rispetto, realtà: l’Europa dei valori nel mondo di oggi» e il Consiglio della Conferenza europea delle ONG internazionali, tenutosi a Strasburgo dal 20 al 24 giugno. L’ufficio di Bruxelles della Baha’i International Community (BIC) era presente in entrambe le manifestazioni.

A Vienna, la BIC si è unita a circa 700 partecipanti all’evento, che è stato convocato dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali. Ministri di stato e membri della Commissione europea e del Parlamento europeo hanno partecipato assieme a diverse parti interessate e a membri della società civile. Il Forum ha offerto una conversazione dinamica e aperta tra tutti i presenti e ha affrontato tre temi: l’inclusione, la protezione dei rifugiati e l’era digitale.

Il convegno a Strasburgo ha visto ONG internazionali di quarantasette paesi membri del Consiglio d’Europa discutere una serie di argomenti, tra cui la migrazione e la coesione sociale.

Commentando entrambi gli eventi, il rappresentante dell’ufficio di Bruxelles della BIC, Rachel Bayani, ha dichiarato che «questi incontri e i temi da essi trattati testimoniano il fatto che tutti i settori della società desiderano garantire che coloro che hanno sempre vissuto qui e coloro che sono appena arrivati possano avere una vita dignitosa e contribuire alla società».

L’incontro di Vienna è stato aperto dal Presidente dell’Austria e patrono del Forum dei diritti fondamentali, Heinz Fischer. «La presente crisi dei rifugiati ha portato alla ribalta il discorso sull’inclusione e sull’uguaglianza nelle società europee», ha detto. «La diversità arricchisce le nostre democrazie e facilita la nostra prosperità... È un dato di fatto che la xenofobia e la paura degli “altri” sono in aumento. Ma è anche vero che non abbiamo mai avuto una maggiore consapevolezza, nonché leggi e politiche più forti per combattere la discriminazione e la disuguaglianza e per perseguire i crimini di odio».

Nel suo discorso di apertura del Forum di Vienna, Frans Timmermans, primo vice presidente della Commissione europea, ha sottolineato l’importanza di costruire una società inclusiva: «Possiamo avere successo solo... se riusciamo a includere coloro che diventano nostri vicini, imparando a conoscerli, aiutandoli a esprimere le loro potenzialità, a costruire un futuro per se stessi e per le loro famiglie e a contribuire alla vita economica e sociale della società in cui vivono».

A Strasburgo, Anna Rurka, presidente della Conferenza delle ONG internazionali ha sottolineato che «l’immigrazione non è la causa della crisi in Europa — c’è una crisi nel mondo intero, di cui l’immigrazione in Europa è un sintomo».

In un workshop durante il Forum sui diritti fondamentali, il contributo della BIC ha illustrato la necessità di rafforzare la nostra comune identità umana: «La società europea oggi è essenzialmente un campione della popolazione del mondo. Per garantire l’inclusione e la partecipazione di tutti, abbiamo bisogno di coltivare un senso di identità comune e di rivedere alcune delle nostre supposizioni sulla natura umana.

«Si suppone che le differenze tra i popoli del mondo siano pronunciate, secolari, inestirpabili e cause di conflitto. Qualsiasi tentativo di favorire l’inclusione ha bisogno di una revisione di questo presupposto. La realtà di oggi ha bisogno di una concezione della nostra identità che sia più ampia, che si espanda fino a includere tutta l’umanità. Ciò significa che abbiamo bisogno di sviluppare un forte senso di lealtà o di responsabilità verso tutta l’umanità, anziché solo verso quelli che hanno le nostre stesse caratteristiche. Vuol dire che le istituzioni, le comunità e gli individui devono considerare gli interessi di ogni membro dell’umana famiglia, e non solo i propri».

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