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Economia circolare e green jobs nel futuro di San Marino?

22 mag 2017
Economia circolare e green jobs nel futuro di San Marino?
Per molti decenni, lo sviluppo economico ha seguito una strada diametralmente opposta a quella della sostenibilità. Anche San Marino ha percorso la strada di una crescita economica prevalentemente quantitativa, poco sostenibile sia dal punto di vista ambientale che da quello socioeconomico, forse perché ritenuta più facile ed apparentemente “redditizia”. La crisi internazionale degli ultimi anni ha però messo in evidenza tutte le contraddizioni, contribuendo al crollo del sistema sammarinese e degli indicatori economici ed occupazionali.
Forse c'è ancora chi pensa di uscire dalla crisi semplicemente con un ritorno al passato? I limiti del pianeta, lo scarseggiare delle risorse naturali, i problemi legati ai rifiuti, all'inquinamento dell'ambiente ed ai mutamenti climatici, la crisi occupazionale sono tutti aspetti tra di loro collegati che stanno rivoluzionando il
modo di concepire la produzione, lo sviluppo e l'economia. Il senso del limite, anche ambientale, sta entrando nel sistema produttivo e nelle abitudini delle persone, e si sposa ad una spinta nuova verso la qualità dei prodotti e delle relazioni. Si sta sempre più affermando un modello ad economia circolare: un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun’altro. Nell’economia lineare, invece, terminato il consumo termina anche il ciclo del prodotto che diventa rifiuto, costringendo la catena economica a riprendere
continuamente lo stesso schema: estrazione, produzione, consumo, smaltimento.
Nei sistemi di economia circolare quindi i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. Per passare ad un’economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell’insieme delle catene di
valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma anche dell’organizzazione, della società, dei metodi di finanziamento e delle politiche. Il sistema economico-produttivo di San Marino si sta orientando verso un'economia circolare? E' il tema di un incontro pubblico promosso dal Coordinamento per l'Agenda 21 e dal Gas Marino, col patrocinio:
della Segreteria di Stato per il Territorio e l'Ambiente unitamente a quella del Lavoro ed Industria, della Camera di Commercio; in collaborazione con l'Università di San Marino e l'ANIS; col sostegno dell'Ente Cassa di Faetano.
Interverrà il Dr. Claudio Rinaldi, Dirigente del Centro studi economici e statistici di Unioncamere, che da alcuni anni cura la stesura del rapporto GreenItaly, nel quale sono documentati i risultati della green economy in Italia. Già oggi l’economia verde in Italia abbraccia diversi settori dell’economia nazionale. In pratica, dall’inizio della crisi, nonostante le difficoltà, il 26,5% delle aziende hanno investito o investiranno nel 2016 in prodotti/tecnologie green. Non a caso, le imprese che fanno eco-investimenti sono più forti all’estero: il 46% esporta stabilmente, contro il 27,7% di quelle che non investono.
La rivoluzione verde ha ricadute positive anche sul fronte dell’occupazione: nell’intera economia italiana, sono presenti quasi 3 milioni di green jobs, che corrispondono al 13,2% dell’occupazione complessiva nazionale. Il
contributo delle occupazioni verdi al prodotto lordo del Paese viene stimato per il 2015 a 190,5 miliardi di euro. Nel 2016, le assunzioni che riguardano green jobs previste dalle imprese sono pari al 12,9% del totale, a cui si affianca il 31,6% di figure (non green jobs) alle quali sono richieste competenze green. In termini assoluti, si tratta di 72.300 assunzioni di green jobs e di 176.800 assunzioni associate alla richiesta di competenze green; nel loro insieme, raggiungendo quota 249.100 assunzioni, costituiscono ben il 44,5% della domanda di lavoro.
Una prospettiva, quella dei green jobs, che anche in Europa offre prospettive decisamente promettenti: basti pensare che di qui al 2020 si possono creare in Europa, come indicato dalla stessa Commissione, altri 20 milioni di
posti di lavoro verdi. Si parlerà di tutto questo in un incontro pubblico che si terrà mercoledì 31 maggio alle ore 17,30 presso la ex chiesetta del Monastero Santa Chiara in Città.

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