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El Cimarron inaugura la 68esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana

21 lug 2017
El Cimarron inaugura la 68esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana
La 68esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana di Rimini si inaugura mercoledì 26 luglio – ore 21 alla Sala Pamphili del Complesso degli Agostiniani - con El Cimarro?n, capolavoro rivoluzionario di Hans Werner Henze, composto durante il viaggio a Cuba del grande musicista e ispirato all’ avventurosa esistenza di Esteban Montejo, schiavo fuggiasco che visse le lotte e i rivolgimenti sociali e politici dell’isola.

Il recital per baritono, chitarra, flauto e percussioni - sul testo tratto dalla biografia di Miguel Barnet sullo schiavo fuggiasco Este?ban Montejo tradotto a adattato dallo scrittore Hans Magnus Enzensberger - contera? sulla presenza di quattro eccezionali solisti: il baritono Nicholas Isherwood, il chitarrista Magnus Andersson, il percussionista Rodolfo Rossi e il flautista Roberto Fabbriciani.

“Con Enzensberger – ricorda Henze nelle sue memorie - andammo a trovare il vecchio Cimarro?n, il signor Esteban Montejo, a quel che si diceva gia? ultracentenario, un tipo lungo e magro, ben eretto, con la pelle marrone scuro come cuoio, che ci racconto? storie grandiose e piu? divertenti sulla sua vita passata e anche attuale. Un tempo, nel 1895, aveva cavalcato come schiavo fuggiasco nella battaglia di Mal Tiempo insieme a un’orda di cimarrones nudi, armati di grandi coltelli per assalire gli spagnoli, massacrarli e conquistare cosi? l’indipendenza di Cuba. M’imprimo l’inflessione della sua voce, la sua cantilena. Parla degli spiriti come se esistessero davvero. La sua estensione vocale s’innalza e s’abbassa ben oltre le due ridicole ottave occidentali…”

Così Henze evocava la nascita di una partitura eccezionale nella storia della musica, ispirata alla straordinaria biografia di Esteban Montejo, che l’etnografo Miguel Barnet elaborò a partire dalle conversazione avute con l’ex schiavo – allora ultracentenario - nei primi anni Sessanta. Cimarrón è la parola spagnola impiegata per indicare il bestiame e gli schiavi fuggitivi.

Nel Cimarrón la musica, le parole e le azioni non si svolgono parallelamente e procedono in forma indipendente. Gli strumenti stessi – la voce del baritono, il flauto, la chitarra e le percussioni, - non seguono una partitura prefissata: i momenti più drammatici sono quasi affidati alla libera improvvisazione. La narrazione musicale è ripartita in quindici scene, a ripercorrere la vita del Cimarrón, prima schiavo, poi fuggiasco, e combattente e infine uomo libero. Eccezionale come il carattere del racconto interagisca con le più disparate tecniche vocali: suoni cantati o parlati, improvvisazioni, falsetto, vibrati vocali, articolazioni ora rapide ora lente delle parole - a loro volta combinate con una forte gestualita?.

El Cimarrón è proposto a Rimini grazie alla collaborazione con San Marino International Music Summer Courses.

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