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Epifanio Troina sulla situazione in Siria

7 apr 2017
Epifanio Troina sulla situazione in Siria
Parto dal principio che siano inaccettabili accuse infondate contro qualsiasi persona prima di effettuare una indagine seria, esaustiva ed imparziale. Ogni accusa senza alcuna prova, ancorché diffusa a mezzo stampa e televisione, è da rifiutare categoricamente.
In merito all’attacco statunitense di questa notte alla base aerea siriana nelle vicinanze di Homs, da cui sarebbero partiti gli aerei che hanno bombardato la sede dei terroristi jiadisti di Al-Nusra nella provincia nord occidentale di Idlib, va effettuata una indagine giusta ed obiettiva.
L’esperto di armi chimiche Matteo Guidotti, dell’Istituto di Scienze e Tecnologie molecolari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istm-Cnr), ha affermato ieri: “userei una certa cautela nell’affermare che nell’attacco chimico avvenuto oggi in Siria è stato utilizzato il gas Sarin”… “ho già visto in passato immagini e video di persone colpite con il sarin e i segni erano molto più evidenti: i corpi sono madidi di sudore, lacrime, saliva ma soprattutto escrementi. I soggetti intossicati generalmente vengono colpiti da fortissime convulsioni. E dai video diffusi localmente non si vede tutto questo”. “Ma i dubbi maggiori vengono, dice ancora il ricercatore, dalla disinvoltura con cui gli operatori sanitari maneggiano i corpi delle vittime; molti sono senza guanti e non indossano neanche le mascherine. C’è una serie di protocolli da rispettare per evitare che anche i soccorritori vengano contaminati dall’agente tossico”.
Omettendo il fatto che gli arsenali chimici a suo tempo detenuti da Damasco, già DA ANNI, era il 2014, sono stati consegnati a una Commissione internazionale e che questo fatto venne certificato dall'allora portavoce del Pentagono, John Kirby informando che un cargo battente bandiera danese sarebbe arrivato il primo luglio in un porto calabrese, e che le armi sono state neutralizzate "in acque internazionali in modo sicuro", e seguendo il modello della propaganda già sperimentato nel 2014, si ripete pedissequamente il copione delle accuse precostruite su “armi di distruzione di massa” e si è dato inizio ad una campagna di manipolazione dei fatti contro il Governo siriano di Bashar al-Assad, accusato di essere l’autore dell’attentato, utilizzando i bambini vittime di un “presunto attacco chimico” da parte delle forze siriane per convincere l’opinione pubblica occidentale della “necessità” di colpire il regime di Assad ed effettuando quindi un attacco militare unilaterale. Tutti i media si sono prestati egregiamente a fare da megafono alla propaganda dettata dai mega media statunitensi: “Assad assassino”, “Putin dittatore”, l'”esercito siriano colpevole”, “crimini di guerra”, ecc… Concetti ripetuti fino alla nausea. Mancherebbe soltanto l’ingresso delle truppe dei “liberatori” e sarebbe completo il copione di tipo hollywodiano. Le menzogne sono divenute verità, con le fonti di parte come il fantomatico “Osservatorio Siriano per i Diritti Umani” elevato a fonte primaria e con gli “elmetti bianchi” elevati ad “eroi” e premiati con oscar cinematografico. Tutte le informazioni provenienti da fonti CNN, CBC e Reuters, considerate vangelo indiscutibile dai pennivendoli occidentali.
Secondo i dati trasmessi, i cacciatorpediniere usa Porter e Ross, avrebbero lanciato 59 missili tomahawk sulla base aerea al-Shayrat in Siria e la CNN comunica che l’attacco è avvenuto tra le 20 e le 21 ora di Washington, piena notte europea. Il governatore della provincia di Homs, Talal Barazi, ha affermato che la base aerea, dal 2015, veniva usata come base di supporto per le VKS russe ed ha svolto finora un ruolo importante nel sostenere le forze governative nella lotta contro il gruppo terroristico "Stato islamico" (IG) a Homs.
Secondo i dati preliminari sono state danneggiate le piste e le infrastrutture e secondo i siriani 4 persone sono state uccise. La maggior parte del personale era stato evacuato prima dell'attacco. Quasi in contemporanea con l’attacco missilistico, il califfato lanciava un'offensiva a Homs est.
La Bolivia, alleata della Russia e della Siria nella lotta al terrorismo jiadista che opprime il Paese, ha richiesto la convocazione urgente del Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Mosca ha reagito con dichiarazioni di delusione e dovrebbe essere previsto un importante cambio nei rapporti USA-Russia: la probabilità di accordi innovativi ai colloqui Lavrov-Tillerson del 12 aprile sono al lumicino. Il Cremlino descrive l'attacco su Shayrat come il tentativo di distogliere l'attenzione dalle numerose vittime civili causate dagli attacchi aerei statunitensi in Iraq (nell'assalto a Mosul). Il Presidente Russo Vladimir Putin dice che l'aggressione degli Stati Uniti alla Siria, nazione sovrana, viola il diritto internazionale con falsi pretesti. Su questo, come riporta RIA Novosti, il segretario stampa Dmitrij Peskov ha detto che "l'esercito siriano non possiede scorte di armi chimiche"… "la distruzione di tutte le scorte di armi chimiche da parte delle Forze Armate siriane è stata confermata dalla OPCW e dall'Otfiksirovan, le agenzie specializzate delle Nazioni Unite”…. "allo stesso tempo, il completo disprezzo dell'uso di armi chimiche da parte dei terroristi peggiora significativamente la situazione"... "e soprattutto, questo passo non ci avvicina alla meta finale della lotta al terrorismo internazionale, ma piuttosto crea un serio ostacolo alla creazione di una coalizione internazionale contro di esso, e nella risposta efficace a questo male mondiale che, tra l'altro, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump annunciò come uno dei compiti principali durante la sua campagna elettorale”.

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