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Ex dipendenti di Aeradria: abbandonati da comune di Rimini e Regione

21 gen 2020
Ex dipendenti di Aeradria: abbandonati da comune di Rimini e Regione

Il fallimento dell’aeroporto di Rimini è stato un autentico “capolavoro” di insipienza amministrativa e di arroganza politica delle amministrazioni rosse di Comune, Provincia e Regione. La pista di Rimini-Miramare è la più lunga dell’Emilia Romagna (e non solo) ma sindaci, presidenti e governatori del Pci-Pds-Ds-Pd negli ultimi vent’anni non hanno fatto altro che litigare sulla gestione degli scali in regione, e per di più non hanno saputo sfruttare a scopi turistici del “boom” del low-cost negli anni Duemila. Per non parlare dell’incremento dei flussi dall’est europeo e dalla Russia. Molte erano le circostanze favorevoli e promettenti per l’aeroporto di Rimini, ma i nostri eroi-al-contrario hanno saputo farlo fallire. Lasciamo stare le procedure civilistiche ed i processi penali, che avranno il loro corso. Un’ottantina di dipendenti totalmente abbandonati al loro destino, da parte di Regione, Provincia e Comuni che detenevano la proprietà della società. Lo scandalo è arrivato a questo punto: la Regione Emilia-Romagna circa un mese fa ha ribadito di non voler interessarsi del destino dei lavoratori, dichiarando inapplicabile nei loro confronti le misure della cosiddetta “riforma Madia” (DLgs 175/16 e Decreto 100/17). La Regione Emilia-Romagna, quella degli amministratori PD da tempo allontanatisi dalle reali istanze dei lavoratori per accomodare il sedere sulle poltrone della finanza, si è messa a fare della filosofia, evocando il principio del «tempus regit actum» pur di avere il pretesto di dire no a chi era rimasto senza impiego e perciò senza futuro. Lo conosciamo anche noi il principio di non retroattività della legge (i contratti di lavoro a tempo indeterminato si erano chiusi nel 2015). Ma sappiamo pure che la sinistra può rendere retroattivo tutto ciò che vuole, laddove detiene un potere assoluto come succede nella nostra regione dal 1970. E soprattutto sappiamo che c’è un’altra legge, la 147/2013, che prevede la mobilità di personale nell’ambito di società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni. Prima di avviare nuove procedure di reclutamento di risorse umane da parte di queste società, l’acquisizione di personale deve avvenire con la mobilità. In sostanza, sarebbe stato perfettamente legittimo che il personale in uscita da Aeradria transitasse con la mobilità ad altre società partecipate da Regione Emilia-Romagna, Provincia, Comune di Rimini; sono tante, tantissime (se ne contano a decine) e assumono. Una volta eletto prometto che mi impegnero’ per risolvere questo annoso problema.

ex dipendenti Aeradria


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