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Green pass, bene la sospensiva per San Marino. Però occorre evitare imposizioni unilaterali

6 ago 2021
Green pass, bene la sospensiva per San Marino. Però occorre evitare imposizioni unilaterali

Scongiurata un’assurda discriminazione per migliaia di cittadini sammarinesi e cittadini italiani residenti nella Repubblica a cui è stato somministrato il vaccino Sputnik Osla accoglie con favore la notizia della sospensione del green pass in Italia per i vaccinati di San Marino. In questo modo è scongiurata fino al 15 ottobre 2021 un’assurda discriminazione per migliaia di cittadini sammarinesi e di cittadini italiani residenti a San Marino a cui è stato somministrato lo Sputnik che, pur avendo aderito alla campagna vaccinale ed avendo sviluppato gli anticorpi al virus, si sarebbero visti obbligati ad effettuare tamponi per accedere ad una serie di attività in Italia. Un plauso quindi al Governo sammarinese per l’importante attività diplomatica posta in essere e un ringraziamento a quelle Autorità italiane, come il Sottosegretario alla Sanità Pier Paolo Sileri e i Sindaci delle zone limitrofe, Spinelli e Bindi, che si sono fatti portavoce della realtà sammarinese e della necessità di buon senso per non bloccare un intero Stato e i suoi residenti, cittadini sammarinesi e italiani. La soluzione adottata, infatti, di sospendere il green pass ancorché in maniera momentanea, favorisce non solo i cittadini sammarinesi ed i cittadini italiani residenti nella Repubblica di San Marino, ma va a beneficio di un importante numero di attività economiche del circondario e non solo, presso le quali giornalmente o nel fine settimana i nostri cittadini si recano (bar, ristoranti, negozi di abbigliamento, palestre, eventi ecc). Una scelta quindi che va nel reciproco interesse italo-sammarinese di mobilità ed economico. Non possiamo però sottacere e non evidenziare la seconda parte della diposizione legislativa italiana laddove cita “per questa categoria sarà adottata una circolare che disciplinerà un nuovo percorso vaccinale compatibile in coerenza con le indicazioni dell’Agenzia Europea per i medicinali”. Giova ricordare come la scelta di San Marino di acquistare Sputnik sia stata conseguente ad un inadempimento contrattuale dell’Italia che, nei tempi concordati, non ha provveduto a consegnare il numero di dosi di vaccini necessarie per iniziare la campagna vaccinale. Una scelta quindi quella di San Marino dettata esclusivamente dalla necessità di tutelare dal punto di vista sanitario i propri cittadini e i residenti in territorio e non certo una scelta di carattere politico. Una scelta, peraltro adottata da numerosi paesi nel mondo e da alcuni Paesi collocati nell’Unione Europea. “La categoria” cui si rivolge la norma italiana è rappresentata da migliaia di cittadini sammarinesi e italiani che risiedono nello Stato di San Marino nei confronti dei quali un eventuale e nuovo percorso vaccinale non potrà essere deciso unilateralmente da una circolare del Ministero della Salute italiano. Osla crede quindi determinante in questa fase e, non solo, che le Istituzioni sammarinesi proseguano nell’opera diplomatica intrapresa, affinché decisioni in merito alla salute dei propri cittadini e residenti non debbano essere imposte unilateralmente, ma sulla base di un continuo confronto basato sul reciproco rispetto che si addice al rapporto fra Stati.

OSLA





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