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Il Darch ricorda Paolo Portoghesi

1 giu 2023
Il Darch ricorda Paolo Portoghesi

Il Darch (Istituto sammarinese diffusione architettura) vuole ricordare Paolo Portoghesi per aver interpretato da architetto un ruolo fondamentale nella nostra contemporaneità e aver lasciato traccia di sé in due opere che si possono apprezzare a San Marino: la nuova sede dell’Ente Cassa di Faetano, Fondazione della Banca di San Marino, inaugurata nel maggio del 2009 e delle abitazioni collettive a Murata.

Nella pacatezza ed eleganza dei toni Paolo Portoghesi, spentosi il 30 maggio all’età di 91 anni, è stato un architetto di parte che, contando sulla propria intelligenza, ha saputo trovare spazi di dialogo pulsante anche con chi quella parte l’aveva sempre avversata. Un dialogo sempre acceso e mai pacificato che obbligava a una scelta e, contemporaneamente, rendeva attraente lo scambio d’idee. Questo sembra emergere per esempio nel rapporto burrascoso con Bruno Zevi, prima unito nel segno di Michelangelo e poi scisso sul terreno del Borromini, e in generale nella sua frenetica attività di pubblicista e attivista di storico e di teorico tesa a liberare il progetto da “Le inibizioni dell’architettura moderna”, un testo del 1974, arrivando a decretare la fine del proibizionismo purista dello Stile Internazionale nella dissoluzione pluralista dell’epoca postmoderna con un pamphlet, “Dopo l’architettura moderna”, che inaugurava gli anni Ottanta. Anni decisivi per comprendere a pieno la figura di Portoghesi in cui l’architetto romano, lasciatosi alle spalle l’esperienza di “Controspazio” che segna la querelle con Manfredo Tafuri ancora intrisa di momenti rivoluzionari (ricordiamo che Portoghesi fu tra gli otto professori-architetti del Politecnico di Milano sospesi dall’insegnamento nel giugno del 1971 per aver appoggiato gli studenti in lotta e i “senza tetto” abusivi), crea la prima Biennale di Architettura di Venezia rievocando il passato con il pastiche della Strada Novissima. Nel mutato clima di riferimento culturale – il craxismo socialista sempre rivendicato – diventa più facile sostituire la modernità con il suo superamento, l’impegno con la memoria, la critica dell’esistente con il ritorno ai caratteri identitari del luogo. Eppure questo passaggio può oggi essere letto come un ulteriore sintomo storico che, ponendosi all’inizio del nostro presente, con Portoghesi possedeva ancora l’idea ahinoi tutta moderna di un architetto-intellettuale in dialogo con la città e la società in cui vive, capace di costruire edifici e, insieme, visioni del mondo.

c.s. Darch (Istituto sammarinese diffusione architettura)




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