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Incentivi occupazionali e politiche attive: la Segreteria al Lavoro replica a Repubblica Futura

18 lug 2022
Incentivi occupazionali e politiche attive: la Segreteria al Lavoro replica a Repubblica Futura

La Segreteria di Stato per il Lavoro è convinta sia molto importante che un intervento normativo come quello recentemente ratificato dal Consiglio Grande e Generale in materia di incentivi occupazionali e politiche attive abbia generato dibattito sia in sede di Consiglio sia fuori. Ma ritiene altrettanto importante e necessario rispondere alle critiche di Repubblica Futura apparse in data odierna e chiarire alcune preoccupazioni sollevate, la cui analisi pecca di superficialità e lacune. In riferimento all’introduzione di incentivi per assunzioni a tempo determinato, Repubblica Futura forse dimentica che la legge approvata dal precedente Governo (e oggi abrogata) prevedeva non solo incentivi sulla retribuzione per assunzioni a tempo determinato, ma anche sgravi contributivi. Vero, dopo sei mesi vi era l’obbligo di trasformazione a tempo indeterminato per poter usufruire ulteriormente degli incentivi, ma l’esborso per lo Stato era identico; con la nuova norma è spalmato su diciotto mesi. Per assurdo quindi, il timore di attività distorsive di “ turnover” di persone con incentivi prospettato da RF è stato in realtà depotenziato dalle nuove norme introdotte, grazie alla riduzione degli incentivi per il tempo determinato e al potenziamento di quelli per il tempo indeterminato. Ci sono altri due importanti aspetti inspiegabilmente passati inosservati nell’analisi di Repubblica Futura: il fatto che le nuove norme incentivano solo assunzioni a partire dal terzo livello, eliminando gli incentivi previsti per i livelli “base” delle norme precedenti e la reintroduzione del principio di dove rimborsare gli sgravi contributivi in caso di licenziamento collettivo, non presente nella norma precedente e che poteva dare spazio a comportamenti distorsivi. Anche le critiche mosse sul nuovo intervento per l’inserimento professionale sono frutto di scarsa attenzione da parte di Repubblica Futura. Se è vero infatti che le norme precedenti prevedevano l’assunzione in apprendistato solo a tempo indeterminato, dimenticano di segnalare ai lettori che quella norma era in pratica inutilizzata, in quanto si sovrapponeva con le altre norme sugli incentivi e, inoltre, esisteva un altro intervento, denominato addestramento professionale, che prevedeva abbattimenti retributivi per assunzioni a tempo determinato sino a 18 mesi. Anche in questo caso, la nuova norma mette ordine nel sistema, grazie alla creazione di un nuovo strumento unico per l’inserimento professionale, con stringenti criteri di accesso, prevedendo soli 6 mesi di tempo determinato con il solo abbattimento retributivo e gli ulteriori incentivi e sgravi solo con la trasformazione a tempo indeterminato, con le tempistiche modulate a seconda del livello di assunzione, incentivando quindi le assunzioni a livelli maggiori, aspetto non previsto nella norma precedente. Ma il culmine della superficialità Repubblica Futura lo raggiunge con l’analisi delle nuove norme sugli stage aziendali. Nel criticare le modifiche introdotte nel nuovo strumento, omette infatti di dire che le nuove misure sono proprio mirate a precisare che lo stage non può essere considerato lavoro subordinato, che introducono l’obbligo di un tutor e di presentazione di un progetto formativo, permettendo in tal modo, a chi effettua i controlli, di intervenire in situazioni potenzialmente distorsive. Queste misure non erano previste dalle norme precedenti, così come non erano previsti i limiti per l’azienda e, se quelli introdotti sono considerati esagerati, come mai il partito non è intervenuto durante la precedente esperienza al Governo? Soprassedendo alla “critica” sull’aver eliminato il limite massimo per persona, trattandosi di un’evidente mancanza di attenzione, essendo il comma interessato identico a quello previgente, è triste notare che non vengano evidenziati tutti gli aspetti migliorativi introdotti, come ad esempio, l’aver aumentato anche la retribuzione minima prevista per lo stagista. L’analisi di un intervento normativo dovrebbe sempre essere approfondita e completa e, per quanto lecite siano le critiche, queste non dovrebbero alterare la realtà delle cose.





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