La CSU ha incontrato oggi pomeriggio una rappresentanza dei gruppi consiliari sul progetto di legge di iniziativa popolare per il recupero dei crediti della monofase. Nel manifestare apprezzamento per l'iniziativa legislativa, la CSU ha comunque sottolineato una lacuna del progetto di legge: non affronta il problema dei crediti che l’ISS vanta per i contributi non versati dai datori di lavoro per i propri dipendenti.
Sono ben 16 milioni di euro i crediti maturati dall'ISS a tutto il 2016. Si stima che questa somma possa aumentare di circa due milioni ogni anno. Si tratta di una mancanza che per la CSU va assolutamente colmata e con effetto retroattivo. Nel merito della problematica, spesso molti lavoratori non sanno di avere periodi scoperti da contributi; la CSU ribadisce la richiesta, finora inascoltata, di fare in modo che l’ISS informi direttamente e tempestivamente gli stessi lavoratori.
Circa le imprese ancora attive o in liquidazione che non versano i contributi all'ISS, quando non risulta esservi un patrimonio su cui rivalersi, le azioni esecutive restano in stand-by e con il passare degli anni diventa sempre più improbabile recuperare le somme dovute.
La CSU ha chiesto pertanto ai gruppi consiliari di apportare le necessarie integrazioni al progetto di legge, affinché comprenda anche le azioni e gli strumenti più efficaci per recuperare le ingenti somme spettanti all'Istituto per la Sicurezza Sociale.
Da parte loro i gruppi parlamentari hanno espresso molto interesse e apprezzamento per le proposte della CSU, impegnandosi ad approfondire ulteriormente la questione, anche dal punto di vista tecnico, per arrivare alle migliori soluzioni.
Sono ben 16 milioni di euro i crediti maturati dall'ISS a tutto il 2016. Si stima che questa somma possa aumentare di circa due milioni ogni anno. Si tratta di una mancanza che per la CSU va assolutamente colmata e con effetto retroattivo. Nel merito della problematica, spesso molti lavoratori non sanno di avere periodi scoperti da contributi; la CSU ribadisce la richiesta, finora inascoltata, di fare in modo che l’ISS informi direttamente e tempestivamente gli stessi lavoratori.
Circa le imprese ancora attive o in liquidazione che non versano i contributi all'ISS, quando non risulta esservi un patrimonio su cui rivalersi, le azioni esecutive restano in stand-by e con il passare degli anni diventa sempre più improbabile recuperare le somme dovute.
La CSU ha chiesto pertanto ai gruppi consiliari di apportare le necessarie integrazioni al progetto di legge, affinché comprenda anche le azioni e gli strumenti più efficaci per recuperare le ingenti somme spettanti all'Istituto per la Sicurezza Sociale.
Da parte loro i gruppi parlamentari hanno espresso molto interesse e apprezzamento per le proposte della CSU, impegnandosi ad approfondire ulteriormente la questione, anche dal punto di vista tecnico, per arrivare alle migliori soluzioni.
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