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Istanza d'Arengo UDS bocciata e ODG inquisitorio: un'ulteriore brutta pagina per la democrazia!

15 dic 2022
Nella foto: Simona Zonzini, funzionaria FULI-CSdL
Nella foto: Simona Zonzini, funzionaria FULI-CSdL

L'appello della CSdL è di ritirare l'Ordine del giorno approvato in Consiglio che manda l'Istanza d'Arengo in Tribunale. L'Odg è un atto di prepotenza che calpesta e svilisce questo strumento di democrazia diretta. È con episodi come questi che si lede pesantemente l'immagine di San Marino

Ancora non si è spenta l'eco della bocciatura in Consiglio Grande e Generale dell'Istanza d'Arengo presentato da UDS per garantire una tutela giudiziaria più efficace nei casi di violenza sulle donne. Ne ha parlato diffusamente ieri a "CSdL Informa" Simona Zonzini, funzionaria FULI-CSdL. Puntata, come sempre coordinata da Giuliano Tamagnini, dedicata anche ad altri temi quali la sanità, l'accordo per i dipendenti PA e AASLP, le bollette, il DES (Distretto Economico Speciale), alcune riflessioni sui dati contenuti nelle relazioni allegate alla legge di bilancio. “Oltre ad aver respinto l'istanza d'Arengo dell'UDS, cosa già di per sé gravissima - ha esordito Simona Zonzini - è stato approvato da parte di 20 Consiglieri un Ordine del giorno increscioso, che nasconde, dietro la presunta necessità di tutelare l'immagine della nostra Repubblica, la preoccupazione solo di individuare chi ha trasmesso al Grevio determinati dati, in particolare relativi ai casi prescritti a San Marino." La frase incriminata dell’Istanza d’Arengo n. 17 - presentata da UDS e sostenuta anche da CSdL, riportata tra virgolette nel testo della stessa, ripresa fedelmente dal rapporto del Grevio - indica un numero stimato di 545 casi caduti in prescrizione nel 2017, “molti dei quali erano casi di violenza”. Simona Zonzini ha quindi ricostruito la sequenza temporale dei fatti che precedono questo episodio. "I dati riportati nel Grevio derivano dalla relazione del Magistrato Dirigente riguardante lo stato della giustizia a San Marino negli anni dal 2015 al 2017, discussa in CGG il 14 marzo 2019. Nel settembre 2019 le organizzazioni sociali, tra cui il sindacato, e le associazioni non governative incontrano il Grevio, che in quella occasione rimarca che questi incontri si svolgono in un “ambiente protetto”. Il 23 giugno 2021 il Grevio ha inviato alle Istituzioni sammarinesi il primo rapporto; il Governo aveva tempo tre mesi per esaminarlo, tant’è che il 15 settembre 2021 il Segretario di Stato agli Esteri ha risposto affermando che il rapporto è esaustivo e approfondito. Ora, a distanza di un anno e mezzo, ci si accorge che i dati riportati in questo rapporto non sono corretti, e che la colpa di ciò sarebbe di chi li ha comunicati, facendo passare in secondo piano l’obiettivo dell’Istanza d’Arengo, di stimolare il Parlamento a trovare misure idonee a ridurre il numero di casi di violenza che cadono in prescrizione e a garantire la piena applicazione della Convenzione di Istanbul. Infatti, anche durante il comma comunicazioni della seduta del 14 dicembre un Consigliere della Repubblica invita la persona che è andata davanti al Grevio presentando dati non veritieri (a suo dire), a esporsi pubblicamente, o eventualmente a contattare lo stesso Grevio per rettificarli, dimenticandosi che era la Segreteria competente a dovere informare il Grevio, avendo a disposizione 3 mesi per farlo (da giugno 2021 a settembre 2021). In questa vicenda ha un ruolo importante anche l’Authority per le pari opportunità. "Un organo nominato dal Consiglio Grande e Generale - puntualizza Simona Zonzini - il quale risente fortemente dell'influenza della politica.”. La stessa Authority ha smentito i dati del Rapporto del Grevio. Non sarebbe stato compito del Segretario di Stato agli Esteri, prima di inoltrare la lettera in cui si definiva il rapporto esaustivo, specificare che i casi prescritti di violenza dal 2017 al 2019 sulle donne erano 9? Anche se vi fosse un solo caso, sarebbe comunque uno di troppo! Aver approvato un ordine del giorno finalizzato a trasmettere l’Istanza d’Arengo al Tribunale, dandone mandato alla Segreteria di Stato per la Giustizia, significa usare metodi che con la democrazia non hanno niente a che fare. L’istanza d’Arengo è quello strumento che permette ai cittadini due volte all’anno di sottoporre al Consiglio Grande e Generale delle problematiche o delle proposte che vanno poi a riversarsi sulla collettività. È uno strumento di democrazia diretta che in questo episodio è stato calpestato e svilito. È in questo modo che viene lesa pesantemente l’immagine di San Marino. Per la democrazia del nostro Paese è un'ulteriore brutta pagina! Fa poi molto pensare la leggerezza di alcuni firmatari di questo Odg - la cui finalità era già chiara nel testo - che solo dopo il dibattito hanno preso le distanze votando contro, altri solo astenendosi. Il risultato è stato che per soli 5 voti di scarto viene approvato. Purtroppo. L’appello che facciamo, è che questo ordine del giorno vergognoso venga ritirato! La chiosa finale, su questo argomento, è arrivata dal Segretario CSdL Enzo Merlini: "Hanno litigato sui dati, senza concentrarsi su come affrontare un problema che non è risolto. Se per bocca dell’Authority ci sono oltre 130 procedimenti aperti, vuol dire che il fenomeno c’è, ed è solo quello che si conosce. Quindi in Consiglio si sono accapigliati su come sono stati riportati i dati, piuttosto che discutere su come migliorare la nostra legislazione per contrastare il più possibile la piaga della violenza di genere." Gli altri temi affrontati nella punta di "CSdL Informa" verranno trattati in successive comunicazioni.

CSdL





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