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Istituti culturali: Il ballo - Ste bàl è ciàpa al dòn

31 ago 2018
Istituti culturali: Il ballo - Ste bàl è ciàpa al dòn
Lunedì 3 settembre, alle ore 21.30 presso la Cava Antica (parcheggio n.6), nell’ambito dei festeggiamenti per l’Anniversario di Fondazione della Repubblica, si terrà lo spettacolo- concerto IL BALLO - Ste bàl è ciàpa al dòn di e con Ivano Marescotti e l’Orchestra di Mirko Casadei.
“IL BALLO” è uno spettacolo teatrale e musicale che esprime la voglia di ballare di ieri e di oggi attraverso le storie tragicomiche, i fatti veri, raccontati da Ivano Marescotti, e dall’orchestra di Mirko Casadei, diretto ereditario della tradizione della musica e del ballo liscio romagnolo di Secondo Casadei e Raoul Casadei.
Marescotti divertirà il pubblico con aneddoti e racconti, mentre l’Orchestra Casadei farà rivivere il clima spensierato e festoso delle balere e sale da ballo romagnole.
L’ingresso è ad offerta libera. L’incasso sarà devoluto alla Fondazione “Centro anch’io”.
Scrive Marescotti stesso nelle note di regia: “Il ballo, il modo di ballare, nei primi decennio del dopoguerra segna il cambiamento di un’epoca. Da un’Italia rurale e contadina a una Italia terziaria e industriale, oggi pure essa in declino. Dagli anni sessanta in poi è nelle discoteche, o come altro si chiamano, dove si balla allegramente, sfrenatamente. Prima della discoteca si ballava meno? Certo che no. Si chiamavano: sale da ballo, dancing, balera, arena con pista da ballo, case del popolo. Oggi la discoteca è gestita da un tipo che si definisce DJ, digéi…, mette su i dischi nel giradischi, o come cavolo si chiama, ed è il centro dell’attenzione. Di orchestra neanche l’ombra. Una “sala da ballo” senza orchestra, invece, era proprio inconcepibile. Qualcuna magari c’era, con un tipo addetto a cambiare i dischi su un giradischi e tutto assumeva l’aspetto di una festa tristarella e sfigata. Della serie: vorrei ma non posso... Oppure erano i “festini” in case private, ma quella era tutt’un’altra storia...! Sale da ballo e balere quindi rigorosamente con orchestra “dal vivo”, si direbbe oggi. Funzionava così: l’orchestra eseguiva 4-5 pezzi musicali e i giovanotti sceglievano la dama alla quale chiedere il ballo. Cinque minuti di riposo, e si riprendeva con altra dama o altro giovanotto. In discoteca si balla in gruppo o in coppia ma rigorosamente separati, ognun per sé. Nel dancing si ballava sempre e comunque in due. Abbracciati. Perfino col rock and roll. Si facevano capriole, salti, piroette ma sempre in contatto fisico.”
IN CASO DI MALTEMPO LO SPETTACOLO SI TERRA’ AL TEATRO NUOVO DI DOGANA.

Comunicato stampa
Istituti Culturali

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