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IVG: Uds incontra Libera e Repubblica Futura

17 feb 2022
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

UDS ha avuto in questi giorni un confronto sia con Libera che con Repubblica Futura sulla nuova normativa in materia di IVG. Dopo il convegno di novembre, nel quale UDS ha fornito un’occasione di approfondimento di alto livello, con stimati professionisti, medici e giuristi, la nostra associazione chiama ora con questi incontri tutti i partiti all’adozione di una normativa avanzata che recepisca il referendum vinto con oltre il 77% dei votanti. Abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare alla sua stesura e per questo abbiamo anche predisposto un documento con tutte le tematiche che – da quanto è emerso nel dibattito referendario- la nuova legge dovrebbe affrontare. Il documento, che stiamo presentando a tutte le forze politiche in questi incontri, approfondisce e fornisce le nostre proposte su temi come l’aborto farmacologico, la tutela della privacy, la formazione del personale sanitario, il sostegno psicologico, la prevenzione delle gravidanze indesiderate, la tutela della maternità e altri aspetti critici come l’obiezione di coscienza o quando l’ivg riguarda minorenni. Nell’incontro con Libera è emersa una sostanziale identità di vedute sulle diverse questioni ed il partito si è impegnato a trasformare le proposte del documento in emendamenti qualora continuasse a mancare il nostro coinvolgimento nella definizione della legge, ha ricordato che sarebbe invece una buona prassi confrontarsi con il comitato promotore, così come era avvenuto ad esempio per la legge sulle Unioni Civili. Repubblica Futura non ha espresso una posizione di partito durante la campagna referendaria ed ora si riserva di approfondire internamente i contenuti del documento. Ritiene che, ora che la popolazione si è espressa, il ruolo di tutta la politica sia di dotare il Paese di una buona legge, che non eluda le questioni e che sia chiara e completa. Sia Libera che Repubblica Futura hanno espresso il timore – da noi condiviso- che il governo appronti una legge minimale, che recepisca solo formalmente il quesito referendario, ma senza rendere effettiva la possibilità di ricorrere all’ivg in territorio, per questo si sono dette disponibili a superare gli steccati di maggioranza-opposizione e collaborare con ogni forza politica e ogni consigliere che voglia dotare il Paese di una legge moderna e rispettosa dell’autodeterminazione femminile.





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