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La buona opposizione di Augusto Michelotti

27 gen 2021
La buona opposizione di Augusto Michelotti

“La dittatura è un sistema per opprimere il popolo, la democrazia è un sistema per costringere il popolo a opprimersi da solo”. Quando ho letto casualmente questa citazione, chissà come mai, l’ho trovata calzante a questo momento storico e mi è venuto in mente questo governo. Governo che ha come base un consenso elettorale quasi plebiscitario e che sta mettendo in mostra tutti quei limiti che, conoscendo alcuni dei soggetti che lo compongono, erano facilmente prevedibili e cioè, un completo disastro. Se è vero che per una popolazione di 33.000 abitanti è statisticamente impossibile avere la presenza contemporanea di più statisti o politici preparati alla conduzione amministrativa del Paese, c’era però da sperare che, con una portata di fuoco come quella che avevano e hanno a disposizione i nostri eroi, sarebbero riusciti a trovare la giusta strada per tirarci fuori dalle nostre secche. Cos’hanno fatto allora i nostri fenomeni? Invece di continuare a lavorare di fioretto considerando la nostra pochezza (nel senso della misura) territoriale come un elemento di debolezza ma contemporaneamente di forza, hanno cominciato a sparare cannonate a vanvera cercando di trovare subito la sicurezza dalla pandemia del Tribunale (molto più urgente del COVID19) che minacciava alcuni suoi passati leader ormai storici di ignominiosa persecuzione e dalla galera, per poi passare in seconda istanza (perché prima dovevano cercare di lavarsi una scomoda coscienza sporca e ridarsi una verginità che non hanno mai avuto, neanche quando erano all’opposizione e che non hanno sicuramente raggiunto ora, anzi) ai problemi economico-sociali reali della Repubblica resi ancora più urgenti dalla pandemia vera, quella che uccide e che non sembra scuotere fino in fondo le coscienze vanagloriose dei nostri nuovi potenti che abbiamo potuto giudicare, a un anno dal loro insediamento, potenti nei numeri ma non nella capacità e nella qualità di gestirli. Il governo di Adesso.sm non aveva sicuramente la forza per fare le riforme, quelle importanti che per poter essere attuate avevano bisogno anche di qualche numero in aula in più. Ma i numeri erano risicati, al punto che bastava un raffreddore di un consigliere di maggioranza per mettere in crisi il numero legale e poter così garantire l’apertura del Consiglio GG; i partiti di opposizione di allora lo sapevano bene, e di sicuro non aiutava il fatto che una volta si e una no, durante l’appello, rimanevano tutti rintanati, come topi nella tana, nella saletta degli scrutini o nel bar al piano di sopra sperando che la maggioranza da sola non riuscisse a garantire i 30 consiglieri necessari per aprire il Consiglio GG. Questo mettere continuamente e scorrettamente i bastoni tra le ruote determinava il livello della coscienza istituzionale delle persone di quei partiti che evidentemente facevano di tutto per abbattere e non per combattere (lealmente era chiedere troppo?) il governo cui bramavano di succedere al più presto (eh, la fregola del potere è una gran brutta cosa). E’ anche in questo modo che si perde il rispetto, non solo per le persone, ma per le organizzazioni politiche che agiscono seguendo piani precisi di distruzione studiati a tavolino con l’intento di disturbare e sgretolare quanto più possibile il lavoro di chi, in quel momento, sta lavorando per il Paese. E’ per questo che risultano ancora più odiose le false e ipocrite richieste di collaborazione che provengono dall’attuale maggioranza; forse perché loro stessi sanno quanto possa essere deleteria un’opposizione distruttiva come quella da loro attuata contro il governo Adesso.sm? L’azione distruttiva diventa ancora più stupida e demenziale quando uno o più membri di governo si adoperano con mani, piedi e poca testa per distruggere e gettare nel dimenticatoio ogni opera o progetto realizzata dal governo precedente. E’ questo uno dei limiti più evidenti della democrazia, l’immaturità di alcuni governanti che si riflette negativamente sul Paese nella negazione di quanto fatto da altri; della serie “qui adesso ci sono io e comando io che sono il migliore”. E si deve ricominciare da capo mentre il Paese non cresce mai. Un esempio di questo modo arrogante e approssimativo di ragionare ce l’ha dato il segr. Stefano Canti durante la discussione degli emendamenti al Decreto 10.12.2020 “Disposizioni relative al Dipartimento Territorio e Ambiente, all’AASLP, all’AASS, al Corpo di Polizia Civile, ecc.”, dopo essersi incartato un paio di volte denunciando una scarsa convinzione nel difendere le proprie proposte e dichiarando candidamente, dopo una lunga pausa tesa a riordinare le idee che evidentemente in quel frangente e forse come al solito erano completamente assenti, ma, non sapendo cosa dire in risposta alle obiezioni che gli erano state avanzate: “comunque questo emendamento va respinto”. Categorico!!! Perché? Perché si. Poi, continuando tra le perle di una sagacia senza pari, all’incirca ha dichiarato così: ”e se poi le cose non andranno come disposto da questo Decreto, si fa sempre in tempo a tornare indietro e rimettere a posto le cose”. Questo è il modo più demenziale che un politico di governo possa adottare nel fare le cose, denunciando approssimazione, sufficienza, insicurezza nelle decisioni prese che coinvolgono lavoratori spostati come burattini da un ufficio all’altro, mansioni delegate a qualcuno che potrebbe non averne i titoli o le competenze o le capacità peggiorando così i servizi, ecc., il tutto finalizzato ad aumentare il controllo da parte della Segreteria di Stato su alcuni uffici, soprattutto quelli delegati alla progettazione urbanistica ed edilizia dello Stato. Cosa volete, il potere si mantiene anche così, eliminando i professionisti capaci ma scomodi e sostituendoli con le famose teste di legno che discendono in linea retta dal politico di riferimento che ha la testa più grossa e importante.

# P.S. # Per chiudere, oltre al tormentone rivolto alla segretaria Tonnini alla quale ricordo di non averci ancora riferito dei suoi successi con la Cartiera Ciacci (non mi dirà che non ce ne sono?), vorrei aggiungere la richiesta al segretario Canti per farci sapere cosa intende fare in merito al nuovo Piano Regolatore, Boeri o non Boeri, vuol fare qualcosa? Le ricordo che il PRG vigente è fuori legge e largamente scaduto da 19 anni, vuole mantenerlo ancora in sella? Vuole raggiungere il record del trentennio in vigore? Il PRG di Boeri (tre anni di lavoro e ingenti somme già saldate) è finito e pronto all’uso. Se vuole può usarlo, oppure ha idee diverse? Ci faccia sapere per favore che è un po' che non ci fa sapere niente, siamo in ansia anche con lei. Grazie.

Augusto Michelotti Area Democratica Libero Cittadino


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