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La maggioranza sulla "questione giustizia"

19 lug 2020
La maggioranza sulla "questione giustizia"

Occorre costruire lo Stato di diritto che preveda la separazione e l’equilibrio dei poteri, nonché l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge”. Così è scritto nel programma di governo per la legislatura. Un impegno preso di fronte al paese, anche se il percorso è molto difficile e pieno di ostacoli. La “questione giustizia” in proporzioni così vaste e profonde, tanto da diventare un “problema di Stato” nasce nell’autunno del 2017, come diretta conseguenza della “questione titoli”. L’avvio di alcune inchieste provocò la revoca dell’incarico all’allora magistrato dirigente con procedure non previste dalla legge. Fu una prima forzatura, con ulteriori interventi che si rivelarono come medicine peggiori della malattia. Non a caso questa maggioranza, allora opposizione, parlò di “colpo di Stato”, un’eventualità che si verifica ogni volta che un potere istituzionale ne prevarica un altro. In un primo tempo è stata la politica a fare scempio di leggi e procedure, con nomine e disposizioni adottate solo per piegare le leggi ad interessi di parte. Poi sono stati alcuni rappresentanti del sistema giudiziario a prendere in mano il potere cercando di piegare la politica alle loro idee e posizioni. Oggi sono proprio gli artefici di quelle scelte a gridare allo scandalo perché questa maggioranza si è posta l’obiettivo di riportare ordine. È del tutto prevedibile, ma non giustificabile, che ci siano delle strumentalizzazioni. Non è giustificabile perché l’interesse dello Stato, che va di pari passo con quello della “giustizia”, non dei giudici o della politica, dovrebbe essere considerato da tutti un obiettivo superiore. In particolar modo di fronte a processi delicati e pieni di implicazioni (anche queste politiche) come il cosiddetto “processo Mazzini” e di fronte alla necessità di avviare percorsi di responsabilità penale verso chi in questi anni ha procurato dissesti bancari che si sono riverberati pesantemente sullo stato del bilancio e dell’economia in generale. Ma di questo secondo aspetto, le forze dell’attuale opposizione non parlano mai. Chi grida: “Vogliono mettere le mani sulla giustizia” non ricorda che ne è stato proprio l’autore. Nella prossima sessione consiliare, l’attualità di questi giorni ci porterà, prevedibilmente, ad affrontare di nuovo la questione e non mancherà chi, in maniera palesemente strumentale, solleverà immensi polveroni per coprire interessi indicibili ma che ormai sono piuttosto chiari agli addetti ai lavori. Per questa maggioranza e governo l’obiettivo è uno solo: lavorare per portare fuori la Giustizia dalle strumentalizzazioni di una parte o dell’altra, perché l’agire politico, ma anche del tribunale, ritorni nel solco inalienabile dell’interesse dello Stato. Qualsiasi azione finalizzata ad ostacolare questo ci conferma che stiamo agendo bene.

Comunicato stampa
Partito Democratico Cristiano Sammarinese
Movimento RETE
NPR
Domani Motus Liberi


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