La segregazione sanitaria è iniziata

La segregazione sanitaria è iniziata.

A seguito dell’ultimo decreto legge del 30 aprile 2021 si è costituito un gruppo di insegnanti fortemente preoccupati per le intenzioni discriminatorie espresse nel documento. Il Gruppo Resistenza Docenti si compone di insegnanti appartenenti ai vari ordini di scuola, IMS incluso, che partono dal presupposto che il rispetto e la tolleranza per le scelte in campo sanitario di ciascuno siano imprescindibili. Il decreto, che sembra partorito per indurre tutti a vaccinarsi, ha sortito l'effetto di stigmatizzare quanti hanno scelto di operare una scelta diversa, favorendo a livello sociale, una contrapposizione tra i “buoni vaccinati” e i “cattivi ed egoisti che non vogliono vaccinarsi”. Questi ultimi non solo non avranno diritto ad accedere alle stesse opportunità dei propri concittadini, ma saranno facilmente riconoscibili e additabili al disprezzo pubblico, visto che il nuovo decreto prevede che debbano indossare la mascherina anche quando ai vaccinati non è richiesto. Ancora più deplorevole il caso dei sanitari che, ritenuti essenziali nel momento della massima emergenza Covid, ora rischiano di ritrovarsi a casa senza stipendio, con un bel grazie e arrivederci. Chi dunque non obbedisce ai consigli del governo perde il diritto a veder tutelata la propria privacy, la propria libertà individuale di scelta terapeutica e anche il diritto al lavoro. Temiamo fortemente che queste misure liberticide, se non contrastate, possano espandersi ad una fascia ben più vasta di popolazione. Questa disposizione emanata dallo sciagurato e mal pensato decreto governativo non è supportata da alcuna base scientifica o ragione sanitaria; è infatti a tutti noto (non ai membri del governo) che l’OMS continui a ribadire che la vaccinazione non garantisce l’immunità dal contagio virale, il quale rimane comunque possibile, anche per le mutazioni del virus. Va inoltre precisato che i cittadini che decidono di non vaccinarsi non lo fanno certo per disinteresse verso il bene comune, ma per convinzioni diverse e profonde, condivise ed espresse anche da una parte del consesso medico scientifico, rappresentato da persone di indiscutibile autorevolezza, come ad esempio il virologo premio Nobel Luc Montagnier. Non possiamo dunque non essere indignati per un decreto che va apertamente nella direzione di un triste passato che non vorremmo ritornasse, neppure nelle sue modalità operative. Ferisce ancor più profondamente l’accanimento del decreto contro gli studenti non vaccinati e non vaccinabili over 16, costretti, a differenza dei loro omologhi vaccinati, a indossare la mascherina ogni volta che si allontanano dal proprio banco, senza considerazione alcuna del disagio che questo causerà loro a livello relazionale, comportamentale, psico-emotivo, in aperta contraddizione con i dichiarati principi di inclusione e attenzione al singolo alunno e alla collettività degli studenti. Desta in noi particolare sgomento anche la scelta di estendere la campagna vaccinale ai minori, ritenendo eticamente inammissibile la somministrazione, a soggetti così giovani, di un vaccino sperimentale di cui ancora non si conoscono gli effetti a lungo termine. In ultima analisi questo decreto ci appare inaccettabile, sia per l’incoerenza che per le aberrazioni che genera. Come insegnanti e cittadini invitiamo pertanto il Governo a riconsiderarlo, giungendo a nuove e diverse disposizioni, capaci di costruire e facilitare un clima sociale disteso, non discriminante, ispirato a quelle regole di uguaglianza e rispetto delle libertà che caratterizzano ogni vera democrazia.

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Cs Gruppo Resistenza Docenti

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