La Segreteria di Stato per l’Istruzione protagonista di due momenti importanti in Consiglio Grande e Generale

La presentazione della nuova Legge sull’istruzione universitaria e l’introduzione tanto attesa dello psicologo scolastico: luci e ombre della seduta consiliare

La Segreteria di Stato per l’Istruzione protagonista di due momenti importanti in Consiglio Grande e Generale.

Nell’appena conclusa seduta consiliare, la Segreteria di Stato per l’Istruzione ha avuto due momenti di particolare rilevanza seppur in due ambiti differenti. Si è infatti presentata in prima lettura la Legge Quadro sull’Istruzione Superiore (universitaria), tassello mancante nella nostra legislazione che incorpora e definisce i principi e gli standard di autonomia, di qualità, di promozione della internazionalizzazione che accomunano tutte le Università d’Europa e fa sì che anche i nostri istituti universitari si conformino ad essi. Si è inoltre, con procedimento d’urgenza, modificato il Fabbisogno di personale del Dipartimento Istruzione, integrandolo, finalmente, con la figura professionale dello psicologo scolastico. Nel primo caso, la presentazione della nuova Legge ha raccolto contributi di apprezzamento, sia dall’opposizione sia dalla maggioranza, e ha visto riconosciuta la grande importanza che potrà rivestire per il futuro sviluppo dei nostri istituti superiori già presenti a San Marino, Università degli Studi e Istituto Musicale, e quelli che eventualmente dovessero nascere in futuro.

Ora il percorso di approvazione passerà attraverso il lavoro di commissione consiliare e infine alla seconda lettura. Nel secondo caso, invece, la discussione sulla necessità dell’introduzione dello psicologo scolastico nel sistema d’istruzione sammarinese ha scatenato un conflitto tra maggioranza e opposizione financo anche internamente alla stessa maggioranza, rappresentando un momento davvero poco edificante dei lavori del Consiglio Grande e Generale. Non sfugge certo a nessuno come lo psicologo scolastico sia diventato una necessità imprescindibile per sostenere, supportare, aiutare studenti, insegnanti e famiglie. Il disagio psicologico crescente nei giovani e giovanissimi, aumentato esponenzialmente durante la pandemia, è un dato di fatto che nessuno può contestare e nelle parole nessuno infatti ne ha il coraggio.

Tuttavia di fronte alla possibilità concreta di agire in una direzione - che è quella della prevenzione del disagio e della promozione del benessere a scuola - si sono viste le reali opinioni del mondo adulto e in particolare del mondo politico. Occorre a questo punto ricordare che la figura dello psicologo scolastico era stata già autorizzata, all’unanimità nel 2018, dal Consiglio Grande e Generale stesso, su richiesta di un’Istanza d’Arengo. Un ulteriore passaggio consiliare, a sostegno di un progetto sistematico che rafforzasse l’esperienza degli spazi d’ascolto attivati durante la pandemia nelle Scuole Media, Superiore e Cfp, con figure professionali specifiche, è stato compiuto a maggio 2022. L’introduzione dunque di tale figura professionale, ormai presente da diversi anni in tutti i sistemi scolastici europei, e ora anche in quello italiano, è la naturale conseguenza di atti e riflessioni maturati ormai da tempo.

Naturalmente la discussione in Consiglio è scivolata, per pura e ignobile ipocrisia di qualcuno, lungo il crinale della “procedura” amministrativa seguita, pur limpidissima, per integrare il Fabbisogno della scuola, che ovviamente al momento non contemplava tali figure professionali. Utilizzare un tema tanto sensibile e urgente per i nostri giovani e dunque per il nostro futuro, al bieco fine di effettuare prove di forza interne al consiglio o il cosiddetto gioco delle parti, è stato decisamente disonorevole per questo parlamento. In conclusione, grazie al buon senso e alla sentita necessità da parte della maggioranza dei presenti di riuscire finalmente a garantire a oltre metà novembre, con la scuola iniziata ormai da tre mesi, il servizio dello psicologo scolastico, il Consiglio ha approvato la richiesta. Rimane il senso di amarezza per coloro che lavorano e sono a contatto ogni giorno, veramente, con i nostri giovani e che hanno dovuto toccare ancora una volta con le proprie mani come la retorica e la realtà siano sempre ben distanti, e, ancora di più, nella giornata internazionale dei diritti dei minori, come questi siano nei fatti “invisibili” per molti adulti e per molte istituzioni. Speriamo che prima o poi questo si possa cambiare definitivamente. Nel frattempo non cesserà l’impegno del Dipartimento Istruzione e la ricerca di collaborazioni con i Servizi Socio Sanitari per la costruzione dei migliori progetti.

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