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Lavoratori dell'artigianato, arrivano i nuovi aumenti contrattuali

23 gen 2020

I lavoratori del settore artigianato beneficeranno degli stessi aumenti raggiunti con l'accordo tra CSU e ANIS firmato ieri per i dipendenti del settore industriale. Alle 17.00 di oggi, infatti, è in programma presso la sede dell'UNAS la firma - tra la CSU, la FLI-CSU e la stessa Unione Artigiani - dell'accordo sugli aumenti contrattuali per il settore artigianale, che prevede anch'esso un incremento dello 0,50% in busta paga per il 2020, a partire dal 1° gennaio, e di un altro 0,50% per il 2021. L'aumento in busta paga per il prossimo biennio è stato determinato, anche in questo caso, in base alla periodica verifica tra l'inflazione preventivata in sede di rinnovo contrattuale e quella effettivamente registrata. La firma di questo accordo discende dal rinnovo del contratto di lavoro per le aziende artigianali del 20 novembre 2012 e dal successivo contratto dell'artigianato del 19 giugno 2015, in cui le parti si sono impegnate a raggiungere l’obiettivo della copertura delle retribuzioni rispetto all’inflazione calcolata. Le parti firmatarie, analogamente all'accordo per il settore industriale, nel mese di gennaio 2022 procederanno alla rilevazione dell’eventuale “scostamento” tra gli aumenti retributivi pattuiti e programmati nei nove anni precedenti e l’inflazione reale che sarà calcolata e registrata secondo l’indice IPCA (indice dei prezzi al consumo armonizzato) dell’Istat. La Centrale Sindacale Unitaria e la Federazione Industria ribadiscono la propria profonda soddisfazione per questi accordi contrattuali sottoscritti con ANIS e UNAS, che coinvolgono complessivamente oltre 10mila lavoratori (circa il 60% dei dipendenti dei settori privati), e che contribuiscono a dare "stabilità, prospettive e regole certe ai lavoratori e alle imprese dell'intero comparto dell'industria e artigianato".

CSU


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