All’indomani dell’incontro fra le Segreterie di Stato al Territorio e agli Interni con i Capitani di Castello riguardante la programmazione dei lavori pubblici, la Giunta di Castello di Chiesanuova esprime profonda delusione per la pressoché totale mancanza di risposte concrete alle problematiche che da troppo tempo affliggono il nostro Territorio.
Se da una parte è possibile apprezzare questo tipo di coinvolgimento diretto delle Amministrazioni, dall’altra non è possibile sottacere l’assenza di date precise d’inizio lavori per questioni di primaria importanza per la sopravvivenza stessa del tessuto sociale ed economico del Castello. Su tutti – e solo da far valere come esempio - la cosiddetta “frana di Teglio” che, se per i non residenti può sembrare uno smottamento fra i tanti che hanno colpito i calanchi della Repubblica, per i nostri concittadini e per le ormai poche, seppur floride aziende che ivi risiedono, significa semplicemente la possibilità d’interrompere l’unica via d’accesso da e per Chiesanuova. Non una cosa di poco conto.
Già dallo scorso anno, un’importante impresa che insiste sul nostro territorio si era mossa per richiedere quanto prima la sistemazione del cedimento, preoccupata che questa potesse portare con sé un muro di sostegno e quindi ostruire completamente la strada; ripetiamo, l’unica via d’accesso. La Giunta l’aveva addirittura anticipata di un anno richiedendo – era il 9 dicembre 2015 – un’attenzione particolare per quel muro che già dava segni di poca stabilità. Visti i cambi succedutisi ai vertici delle Segreterie, è stata nostra premura sottolineare quanto prima l’urgenza di tale intervento. Ora - a settembre 2017 - ci viene detto che sono stati stanziati i soldi per l’incarico affidato ad un geologo, il che significa tempi biblici per la messa in opera.
Come preannunciato, questo è solo uno dei casi - avremmo potuto menzionare la "nuova bretella" o altri progetti - che ci porterà nei prossimi giorni a richiedere un incontro urgente con la Segreteria di Stato per i rapporti con le Giunte di Castello. Siamo un Castello decentrato ma non viviamo su Marte; conosciamo - per quanto è nelle nostre possibilità sapere - i problemi che sta affrontando il Paese, ma è nostro dovere difendere un territorio troppo spesso dimenticato. Meritiamo rispetto e soprattutto verità, per quanto dura possa essere. Meritiamo risposte vere.
Se da una parte è possibile apprezzare questo tipo di coinvolgimento diretto delle Amministrazioni, dall’altra non è possibile sottacere l’assenza di date precise d’inizio lavori per questioni di primaria importanza per la sopravvivenza stessa del tessuto sociale ed economico del Castello. Su tutti – e solo da far valere come esempio - la cosiddetta “frana di Teglio” che, se per i non residenti può sembrare uno smottamento fra i tanti che hanno colpito i calanchi della Repubblica, per i nostri concittadini e per le ormai poche, seppur floride aziende che ivi risiedono, significa semplicemente la possibilità d’interrompere l’unica via d’accesso da e per Chiesanuova. Non una cosa di poco conto.
Già dallo scorso anno, un’importante impresa che insiste sul nostro territorio si era mossa per richiedere quanto prima la sistemazione del cedimento, preoccupata che questa potesse portare con sé un muro di sostegno e quindi ostruire completamente la strada; ripetiamo, l’unica via d’accesso. La Giunta l’aveva addirittura anticipata di un anno richiedendo – era il 9 dicembre 2015 – un’attenzione particolare per quel muro che già dava segni di poca stabilità. Visti i cambi succedutisi ai vertici delle Segreterie, è stata nostra premura sottolineare quanto prima l’urgenza di tale intervento. Ora - a settembre 2017 - ci viene detto che sono stati stanziati i soldi per l’incarico affidato ad un geologo, il che significa tempi biblici per la messa in opera.
Come preannunciato, questo è solo uno dei casi - avremmo potuto menzionare la "nuova bretella" o altri progetti - che ci porterà nei prossimi giorni a richiedere un incontro urgente con la Segreteria di Stato per i rapporti con le Giunte di Castello. Siamo un Castello decentrato ma non viviamo su Marte; conosciamo - per quanto è nelle nostre possibilità sapere - i problemi che sta affrontando il Paese, ma è nostro dovere difendere un territorio troppo spesso dimenticato. Meritiamo rispetto e soprattutto verità, per quanto dura possa essere. Meritiamo risposte vere.
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