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Legge sulla rappresentatività, è in primo luogo una questione di rispetto e applicazione delle regole democratiche

30 mar 2016
Giuliano Tamagnini San Marino
Giuliano Tamagnini San Marino
La scomposta posizione dello IUS che abbiamo letto negli ultimi giorni, nello snocciolare e giudicare il comportamento delle singole forze politiche rispetto al progetto di legge sulla rappresentatività e nell'evocare scenari da giudizio universale, ha un tono assolutamente inquisitorio, ma soprattutto è molto grave e inammissibile dal punto di vista dei principi democratici.

Il progetto di legge in questione, come tutti sanno, lega la facoltà di assumere decisioni alla maggiore rappresentatività, sia delle organizzazioni sindacali che datoriali; rispetto a ciò, tutta la loro posizione, invece, discende dall'inconcepibile pretesa di contare, nell'assunzione delle decisioni, come e più della maggioranza, quando invece sono rappresentativi solo di una parte minoritaria. Come si fa a pensare di firmare un contratto rappresentando il 10% delle imprese e che questo possa essere imposto al restante 90%?

Fa parte delle regole del gioco democratico che siano le maggioranze ad avere la facoltà di governare i processi e di decidere. Le minoranze devono poter godere di tutte le tutele possibili, ed hanno il diritto di aspirare a diventare a loro volta maggioranza, sempre nel pieno rispetto delle regole della democrazia e del pluralismo. Ma non possono certo pensare di poter essere loro ad imporre decisioni valide per tutti. Se non è accettabile una supremazia della maggioranza, non lo è assolutamente quella della minoranza.

Pretendere di decidere da una pozione di minoranza, sottintende a visioni politiche e istituzionali che nulla hanno a che fare con i sistemi democratici, anzi... La storia è piena di esempi di forze minoritarie che hanno governato, e lo hanno sempre fatto in modo autoritario e antidemocratico.

Quando poi la posizione dello IUS arriva a minacciare i consiglieri che si dovessero macchiare - dal loro punto di vista - della infame colpa di appoggiare questo progetto di legge, anche questo sa tanto di liste di proscrizione e di metodi intimidatori, che ricordano quegli stessi sistemi totalitari prima ricordati, e che vorremmo fossero cancellati per sempre dalla storia. Oltretutto, queste minacce a che fine vengono lanciate?

Chi arriva a questi metodi estremi significa che non ha argomentazioni sostenibili, e che quindi non riesce a far altro che rifugiarsi nell'intimidazione. La legge sulla rappresentatività, è in primo luogo una questione di rispetto ed applicazione delle più basilari regole democratiche.

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