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Libera: "Capiamo la distrazione di massa, ma così è troppo!"

27 feb 2023
Libera: "Capiamo la distrazione di massa, ma così è troppo!"

Nel corso della conferenza stampa del lunedì il Segretario di Stato Stefano Canti ha confermato che la trasferta a Madrid, effettuata in delegazione con l’Ambasciatore Marcello Beccari e il Direttore dell’AASLP Ing. Giuliana Barulli e della quale abbiamo appreso dal giornale La Serenissima, non era per svago, ma per motivi dilavoro. Di fatto un incontro con la Norman Foster Foundation che ha dato avvio ad una importante collaborazione. Proseguendo, il Segretario Canti, riferendosi all’articolo di La Serenissima, lamenta il problema della disinformazione e il ricorso al gossip e si spinge a riferire: “Quando uno è a casa in maternità, bisogna farle i ponti d'oro se dà disponibilità ad aiutare le attività del Paese. Noi invece riusciamo a strumentalizzare tutto, perché ci piace distruggere anziché costruire. Ma così non si va lontano e non si cresce”. Bene, vogliamo fare notare al Segretario Canti che “quando uno è a casa in maternità”, se lo è nei primi 60 giorni dalla data delparto, e l’Ing. Giuliana Barulli lo è, non può essere adibito ad alcuna mansione lavorativa, comprese trasferte fuori dal territorio della Repubblica di San Marino. A conferma di ciò il Segretario Canti potrebbe andarsi a riguardare l’articolo 35 comma 3. lettera b) della Legge n. 129/2022 emanata dal Governo di cui lo stesso Segretario è parte. Venendo poi al Segretario di Stato Federico Pedini Amati, il quale, tacciando come squallido l’articolo de La Serenissima, ha sottolineato che: “La prossima volta, vado subito in tribunale, così non va bene.”, gli ricordiamo intanto che non sarebbe la prima volta, purtroppo, che il suo Governo denuncia la stampa, questo Esecutivo infatti ha il brutto e pericoloso vizio di denunciare chi legittimamente critica o e’ ritenuto scomodo. Intanto però potrebbe andare in Tribunale a denunciare chi ha adibito ad una mansione lavorativa un dipendente dell’AASLP in un periodo nel quale ne era fatto assoluto divieto. Ce ne sono assolutamente i presupposti. Se sono per primi i rappresentanti delle Istituzioni a non rispettare le norme, soprattutto quelle in materie così delicate, si rischia di prestare il fianco a comportamenti scorretti, mettendo in difficoltà le madri lavoratrici in un momento in cui, visto il calo delle nascite, avrebbero bisogno di tutto il sostegno della politica e della società.

c.s. Libera




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