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Libera: protocollo ISS sulle scuole, giustificato il malcontento ma ci possono essere idee diverse

7 mar 2021
Libera: protocollo ISS sulle scuole, giustificato il malcontento ma ci possono essere idee diverse

Nelle ultime settimane le scuole sono diventate un focolaio potenziale continuo, con genitori e bambini che rischiano di doversi fare quarantene a ripetizione. Il nuovo protocollo Iss che prevede, nel caso sia accertato una caso di positività, l'avvio della quarantena per l'intera classe, senza procedere con i tamponi e l'eventuale rientro tra i banchi, come fatto finora, ha generato giustificati malumori. Una scelta che ha problematicità evidenti. Non va a tutelare la salute, visto che spesso i genitori sono costretti a lasciare i propri figli ai nonni, proprio perché hanno dovuto sacrificare ferie permessi per non lasciare soli i figli o per seguirli nella didattica a distanza. Esponendo, di fatto, le fasce più a rischio. Non va a salvaguardare la condizione di lavoro dei genitori, in particolare delle mamme sempre a rischio specialmente per chi lavora nel privato. Infatti va bene prevedere i permessi per decreto ma sappiamo benissimo che chi lavora nel privato non può stare a casa quando e quanto gli pare senza poi considerare che i permessi parentali essendo permessi non retribuiti, oltre ad andare ad intaccare mensilità differite (es tredicesima), vanno ad erodere le ferie, che a loro volta diminuiscono. Mentre le norme sullo Smart working, sono utili solo per alcune mansioni e quindi non possono essere la soluzione al problema. l ritardi accumulati dal governo, nel decidere di intraprendere più strade collaterali a quella italiana per il reperimento di vaccini, associati agli annunci del segretario competente, sulla necessaria accelerazione della campagna vaccinale, non possono essere la giustificazione per far venir meno il metodo di tracciamento e isolamento dei contagiati. Tale scelta denota poca preparazione a questo importante evento, esponendo altresì gli operatori sanitari a turni di attività importanti. Libera crede che una proposta migliore potesse essere fare i tamponi a tutti, ma non il giorno dopo la scoperta del positivo, bensì attendendo 3/4 giorni da fare con didattica a distanza e monitorando la comparsa di sintomi. Mettere tutti in quarantena per 14 giorni non mostra rispetto per nessuno, per le famiglie, le aziende e gli studenti. Libera quindi crede che il Governo nella stesura delle norme legate ai protocolli sanitari debba tenere in considerazione tutti gli aspetti che riguardano la nostra società e le esigenze delle famiglie salvaguardando tutti i diritti in gioco con equilibrio: salute, istruzione e lavoro.

Libera


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