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Maria Elena D’Amelio alla conviviale Soroptimist

25 giu 2022
Maria Elena D’Amelio alla conviviale Soroptimist

Bella serata conviviale Soroptimist nel giardino del ristorante Cesare mercoledì 22 giugno. Alle prelibatezze dello chef Graziano Canarezza si è aggiunto un interessantissimo intervento della dott.ssa Maria Elena D’Amelio, docente del corso di laurea in Comunicazione e Digital Media dell’Università di San Marino, sul tema L’ultimo tabù: rappresentazioni femminili e ruolo della madre nei media, dal dopoguerra ad oggi. La professoressa, che attualmente sta lavorando ad una monografia su divismo e maternità nel cinema e nei media, si occupa prevalentemente di cinema, media e studi di genere. Ha al suo attivo la pubblicazione del libro Ercole il divo (AIEP 2013) e del volume Italian Motherhood on Screen (Palgrave 2016) con Giovanna Faleschini Lerner. Il tema proposto da D’Amelio si inserisce nell’analisi degli stereotipi culturali e sociali, che stanno alla base delle differenze di genere per il cui superamento opera il Soroptimist. L’evoluzione delle rappresentazioni femminili nei media dal dopoguerra a oggi ha segnato e accompagnato la parallela evoluzione dei ruoli di genere nella società. Oggi ci si indigna nel vedere rappresentazioni stereotipate della donna, come quella della casalinga, mentre i media – dalla pubblicità alle serie tv – cercano di promuovere una visione progressista della donna, dalle bambine scienziate delle pubblicità Ikea fino alle nuove eroine dei film Marvel. Eppure, c’è un ruolo che sembra non riuscire a superare i rigidi confini dello stereotipo di genere: quello della madre. Soprattutto in Italia, si è cristallizzato in una serie di rappresentazioni radicate nel topos della mater dolorosa e nel sacrificio materno, ancora oggi difficile da scardinare, che la storica femminista Lea Melandri ha definito “l’ultimo tabù”. Partendo da esempi di attualità, come la polemica su Samantha Cristoforetti o quella sulle mom-influencers come Chiara Ferragni, e andando a ritroso nell’esplorazione delle dive madri del cinema degli anni ‘50-‘60, durante l’intervento D’Amelio ha innanzitutto ricostruito in chiave di storia culturale le rappresentazioni mediali della maternità in Italia. Nella riflessione sul ruolo e sul significato identitario dell’essere madre, che ne è seguita, ha quindi riproposto il tema della cattiva madre, rappresentato emblematicamente dal mito di Medea, e sottoposto alla riflessione del pubblico l'ambivalenza del materno, ancora così attuale. Il Soroptimist Club ringrazia vivamente tutti i presenti.

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