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Mdsi stronca il governo: "Giocolieri della promessa ma non c'è metodo"

25 mar 2018
Mdsi stronca il governo: "Giocolieri della promessa ma non c'è metodo"
Proclami. L’esaltazione della politica del faremo. Faremo, è il come che diventa interessante. Non c’è metodo. Non c’è un metodo autorevole d’intervento che non metta in sofferenza l’ambito istituzionale, se non in ridicolo per come si sono gestiti certi episodi. Negare sempre. Negare anche l’evidenza.
Un’azione istituzionale decontestualizzata, frammentaria, priva di spessore che agisce attraverso condoni ed incentivi, e tagli in settori necessari per una buona qualità sociale del paese, cosa a cui non sembra importare niente a nessuno, privi di quella necessaria cognizione che non gli fa capire che il benessere privato per essere duraturo, ha la necessità di un buon benessere sociale identitario, che sappia mettere in atto meccanismi compensativi, nei momenti di crisi, altrimenti è un futile esercizio di potere clientelare a contributo della disgregazione sociale del paese. Tagli, incentivi e condoni è la facile strada di chi non sa governare e si esprime attraverso una smodata ricerca di consenso che si risolve in soluzioni che porteranno i loro benefici fra dieci, venti, trenta anni. Trionfalismo ebete per soluzioni come queste, dimentichi che viviamo a livello internazionale in condizioni economiche e sociali estremamente fluide, foriere di repentini cambiamenti, soprattutto a causa di incontrollabili e incontrollati accessi speculativi. Accorciare i tempi di efficacia di un intervento, di un provvedimento normativo, sarebbe il caso, per evitare di ritrovarsi, come in troppe occasioni ci siamo ritrovati, a discutere sulla legittimità di simili azioni, che sembrano fatte apposta, per dare nutrimento alle tante spaccature ideologiche da cortile, che alimentano il declino del paese.
Non c’è metodo. L’evidenza è data dalla crescente disequilibrio provocato dalle azioni intraprese, ad agio di un fronte speculativo che cerca solo di approfittarsi delle poche risorse rimaste nel paese e di sfruttarlo per i suoi affari borderline a nocumento della sua dignità, patrimonio di una cittadinanza assopita che sa risvegliarsi solo in presenza di giocolieri della promessa, di un futuro radioso generato da mirabolanti infrastrutture che porteranno ricchezza e ci ritroveremo tutti come Paperon de Paperoni a tuffarci ogni mattina nel nostro assolutamente privato deposito di contanti a nuotare nell’esaltazione del suo frusciare. Dimentichi che abbiamo una ricchezza ben più importante, la nostra storia, le nostre tradizioni, il nostro territorio, almeno quello che ne rimane o rimarrà. Ricchezza che per ignavia indotta da un facile benessere non sappiamo trasformare in opportunità. Si stanno estinguendo le necessarie risorse culturali necessarie per trasformare in opportunità le tante eccellenze offerte dal nostro patrimonio storico e dal nostro territorio, senz’altro non effimere come le troppe colate di cemento, promesse che sopravvivono solo grazie a robuste dosi di assistenzialismo che sta azzerando le già esigue risorse pubbliche.
La speranza è l’ultima a morire. Lei forse riuscirà a vedere il Cavaliere Bianco che varca il confine, e portare facili ricchezze e conseguente benessere ad un popolo che ha di fatto esternalizzato la sua economia e il suo sociale a colonizzatori senza scrupoli. Un popolo che vive conto terzi, che non conosce la partecipazione civile, se non in sterili discussioni da bar.

Comunicato stampa
Movimento Democratico San Marino Insieme

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