Mis sulla patrimoniale: un cattivo rimedio all’incapacità dello Stato di combattere l’evasione fiscale

Mis sulla patrimoniale: un cattivo rimedio all’incapacità dello Stato di combattere l’evasione fiscale.
Volgiamo oggi come MIS intervenire brevemente ed esprimere la nostra opinione sull’Imposta Patrimoniale Straordinaria.
L’occasione è propizia visto che entro fine mese molti di noi saranno chiamati a pagare tale tributo.
A differenza dell’imposta sul reddito (IGR), sistema sul quale si fonda la riscossione delle imposte dirette nella nostra Repubblica, la patrimoniale non colpisce il flusso di ricchezza dei contribuenti relativo a un determinato periodo, bensì una disponibilità di ricchezza (patrimonio) che il contribuente può avere accumulato anche nell’arco di periodi di tempo molto lunghi.
Inserire tale imposta lasciando invariata l’imposizione che si fonda sul reddito è a nostro avviso estremamente ingiusto.
Infatti il patrimonio è già passato sotto la “scure fiscale” e quindi è un diritto acquisito. Se si eredita una fortuna c’è già l’imposta di successione, se si guadagna con la propria attività c’è l’imposta sul reddito di attività. Un’imposta sul patrimonio è un’imposta sull’imposta e ciò è irrazionale e non giustificato.
Tra l’altro in questo modo non si colpiscono gli evasori ma si fanno pagare due volte le tasse alle persone oneste. Per noi ciò è inaccettabile!!!!
Se c’è equità fiscale (giusta imposta sulle successioni e giusta imposta sui redditi di attività), parlare di ridistribuzione di ricchezza diventa proporzionale ai risultati conseguiti in un evento sportivo. Certo che, se l’equità fiscale manca, anche la ricchezza si ridistribuisce male, proprio come quando un atleta vince grazie al doping.
La patrimoniale diventa cioè un cattivo rimedio all’incapacità dello Stato di combattere l’evasione fiscale.
La patrimoniale non condanna minimamente l’avido, alla continua ricerca del proprio tornaconto personale che tanto degrado porta nella società, ma svilisce in concetto stesso di solidarietà. Ricordiamoci che avidità vuol dire anche corruzione, evasione fiscale e reati di vario genere.
Entrando poi nello specifico del provvedimento di Legge non possiamo non notare come esso finisce per colpire il ceto medio più dei grandi ricchi. Questi ultimi possono intestare i propri patrimoni in capo a società Immobiliari. E le società immobiliari, guarda caso, sono state in pratica “esonerate” dal pagamento dell’imposta, dovendo pagare il tributo esclusivamente sul loro patrimonio netto e non sugli immobili detenuti.
A nostro avviso sarebbe stato più corretto far rientrare nel pagamento dell’imposta anche i patrimoni immobiliari detenuti da società immobiliari.
Rileggendo, poi, osservazioni di economisti quali Alberto Alesina e Francesco Giavazzi che sul Corriere della Sera scrivevano: “una patrimoniale sarebbe esiziale per la crescita perché diffonderebbe la falsa impressione che le riforme non sono poi tanto urgenti. È proprio ciò che spera chi le riforme non le vuole perché metterebbero a rischio i propri piccoli e grandi privilegi”, alla luce di quello che sta oggi succedendo nella nostra Repubblica, ci viene il sospetto che l’introduzione dell’Imposta Patrimoniale Straordinaria stia salvando alcuni e ben definiti privilegi anziché colpirli.



Ci viene anche il sospetto che tale iniqua ed irrazionale imposta ci venga riproposta in tutta la sua brutalità anche nei prossimi anni.
Infine non accettiamo assolutamente affermazioni del tipo “anche altri paesi hanno un’imposta di questo tipo” e questo per tre ragioni fondamentali:
Se si fa riferimento all’Italia, questa non è certo un modello di paese virtuoso in ambito tributario, quindi non è da prendere ad esempio.
Se parliamo di altri paesi occorre andare a vedere come questa imposta è stata applicata (per esempio in alcuni paesi è stata enormemente ridotta l’imposta sul reddito), e fare così un paragone con quello che è avvenuto da noi.
Non si può sempre usare la via più breve e più facile per risolvere un problema se questa è iniqua e irrazionale. Se gli altri lo fanno, e sbagliano, non è giusto seguirli.
In conclusione ci limitiamo a dire che sono altri gli strumenti utilizzabili per risolvere i problemi di questo tormentato paese, strumenti orientati all’espansione e allo sviluppo e non esclusivamente recessivi come quello messo in campo con la Patrimoniale.
Infine siamo lieti di informare la cittadinanza che M.I.S. – riunito il proprio Direttivo – ha nominato i Sig.ri Sonia Casadei (Responsabile), Silvano Semprini, Severino Bollini e William Zanotti quali membri del Gruppo di Coordinamento.

Cs MOVIMENTO IDEALI SOCIALISTI

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