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Movimento anticaccia risponde al presidente Federcaccia

29 ott 2019
Movimento anticaccia risponde al presidente Federcaccia

“Se continuano le proteste ci metto trenta secondi a portare 200 cacciatori” Pier Marino Canti, Presidente di Federcaccia San Marino. Alle irresponsabili dichiarazioni rilasciate da Pier Marino Canti (il secondo nome non poteva che essere Marino), replichiamo quanto segue: Il Presidente di Federcaccia ha un ruolo istituzionale che non gli consente provocazioni o intimidazioni. Secondo l’art. 2 dello Statuto di Federcaccia San Marino, l’associazione presiede all’organizzazione dei cacciatori e degli appassionati in materia cinofilo-venatoria ai fini dell’applicazione delle norme vigenti in armonia con i superiori interessi nazionali. Quali sono questi interessi nazionali, se non il benessere della comunità residente tutta? Troviamo conforto leggendo l’art. 9 della Costituzione della Repubblica di San Marino:“Tutti i cittadini hanno diritto alla sicurezza sociale”. Poi, culmine del piacere all’art. 12: “Ogni madre ha diritto all’assistenza e alla protezione della comunità”. Ricordiamo altresì al Canti che l’articolo 29 dello Statuto di Federcaccia San Marino stabilisce che, tra le altre fonti di finanziamento, l’associazione si avvale di contributi statali. Ne deriva che ogni residente, in quanto contribuente (anche contro voglia) ha diritto di essere tutelato nei propri interessi, non solo gli iscritti e gli appassionati. Il M.A.C., Movimento Anti Caccia, prende atto dell’irresponsabile comportamento del sig. Canti in totale contrasto con le finalità della propria associazione, con quanto richiesto dal proprio ruolo e persino con i principi stessi della Costituzione della Repubblica di San Marino, mentre sarebbe suo dovere lavorare per dirimere le controversie provocate sul proprio territorio di competenza dai propri iscritti trovando, come ci si aspetterebbe, compromessi nella civile convivenza con la popolazione locale. Per quanto sopra il MAC suggerisce al Presidente e ai suoi scagnozzi di riportare la calma nell’ambiente venatorio sanmarinese, che invece con prepotenza questa mattina si è riportato nelle zone della contestazione cittadina. Una dichiarazione di guerra? Se il Presidente Canti desidera alzare l’asticella, gettando benzina sul fuoco di un dibattito che con noi non ci sarà mai (come con nessun altro aguzzino), troverà pane per i propri denti. Il MAC e i propri aderenti si assumono la responsabilità delle proprie azioni, perché la battaglia contro ogni sopruso sugli animali (e sulle persone) non può avere confini di Stato. Ci chiediamo se il Canti si saprà assumere le responsabilità dei propri gesti inconsulti.


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