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Movimento Rete: Ivg, 'Confidiamo di poter migliorare ulteriormente il testo'

29 lug 2022
Movimento Rete: Ivg, 'Confidiamo di poter migliorare ulteriormente il testo'

Si è chiusa mercoledì, dopo tre lunghi giorni di dibattito in Commissione IV, la discussione del Progetto di Legge sull’interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Si conclude così il secondo step dell’iter legislativo prima di approdare in seconda lettura ad agosto in Consiglio Grande e Generale per l’approvazione finale. Il Progetto di Legge avrebbe dovuto recepire in maniera chiara ed inconfutabile il mandato espresso con forza dal 77% della popolazione. Molti sono stati gli emendamenti condivisi in maniera unanime che sono stati integrati al testo, a partire dall’art.3 e 4 che trattano la procedura per accedere all’IVG entro e dopo la dodicesima settimana, ma non sono mancate le occasioni per cercare di aggirare l’obiettivo. Il Consultorio rimane il punto cardine, ed è evidente che due sono i modi di interpretarlo. Uno come strumento informativo di accesso libero e facoltativo, uno spazio concreto dove cercare aiuto in maniera riservata e non solo per l'IVG. L'altro come passaggio obbligatorio per la donna che vuole accedere all'IVG che, sulla falsariga della legge italiana, la considera come una concessione di extrema ratio, quasi a voler creare un percorso ad ostacoli con l’unico evidente obiettivo di far cambiare idea alla donna anche attraverso la pubblicizzazione di associazioni di volontariato pro-vita, snaturando secondo noi il principio sancito dal referendum. Difficile sarà anche dirimere la stesura dell’articolo 1 dove da una parte c'è una visione laica e dall'altra una posizione più ideologica. Rete ha presentato interventi per garantire la libertà di scelta su IVG e sulle questioni relative alla propria sessualità, la promozione di interventi a tutela della salute sessuale e riproduttiva anche attraverso la formazione e l’educazione. Tutti emendamenti orientati a completare la norma integrandola con aspetti importanti come l’obiezione di coscienza, il monitoraggio dei dati, la tutela della privacy, l’astensione del lavoro che, integrati con le proposte anche di altri gruppi, hanno avuto un consenso unanime. Confidiamo di poter migliorare ulteriormente il testo normativo rispetto a come licenziato dalla Commissione IV, soprattutto cercando di eliminare tutti quegli aspetti che riteniamo essere un ostacolo alla libera e consapevole scelta della donna affinché non ci siano più pregiudizi o inquisizioni. Il ruolo istituzionale che ricopriamo dovrebbe rispettare, rappresentare e concretizzare la volontà della cittadinanza.

cs Movimento RETE






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