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"Non solo quote rosa", il vincolo di genere è sufficiente per creare una reale parità?

8 mar 2023
"Non solo quote rosa", il vincolo di genere è sufficiente per creare una reale parità?

Nel cinquantenario dalla legge che ha dato alle sammarinesi un ruolo attivo in politica, il PSD ritorna sull’impegno femminile nelle istituzioni e apre a proposte per una reale parità Tutte le analisi e le possibili proposte partono dall’esame dei dati. In questa legislatura le donne presenti in Consiglio Grande e Generale sono solo 1/3 del totale dei Consiglieri. Venti donne precise precise. Il vincolo imposto dalla legge elettorale che prevede 1/3 delle candidate donne, è stato rispettato anche dalla presenza in aula. L’età media delle venti Consigliere di questa legislatura è di 47,5 anni. Il 35% di loro è nella fascia 50-60 anni, un altro 35% nella fascia 40-50, il 15% ha tra i 30-40 anni, il 10% tra i 60-70 e il 5% tra i 20 e i 30. Il 45% delle donne presenti in Consiglio è impiegata sotto la Pubblica Amministrazione, il 40% nel settore privato, 5% casalinga, 5% studenti, 5% Libero Professionista. Nel Congresso di Stato la presenza femminile scende a 1 su 10: Il 10%. Su 14 Reggenze dall’inizio della Legislatura solo 3 sono state ricoperte da donne. Ad oggi non ci sono donne Presidenti di Commissioni Parlamentari. Alla luce dei dati emersi, che testimoniano ancora una grossa difficoltà per l’impegno politico femminile, nella giornata internazionale della Donna, il PSD ha deciso di dare avvio a una serie di confronti e valutazioni sul ruolo della donna all’interno delle istituzioni e della politica sammarinese.

Lo slogan provocatorio e la grafica uscita oggi sui giornali “Non solo quote rosa”, frutto delle riflessioni avvenute tra le donne che militano nel PSD, sono il punto di partenza per un percorso che nelle prossime settimane porterà a condividere al di fuori del partito le criticità che ancora ci sono nel nostro sistema, con l’obiettivo di individuare degli strumenti che possano favorire ulteriormente una reale parità fra i generi nella Repubblica di San Marino, a partire dai ruoli politici e istituzionali. “Non solo quote rosa” è anche un porre l’accento sulla legge elettorale, che dal 2007 prevede che almeno un terzo delle donne candidate nelle liste elettorali, siano di genere femminile. Nel 2023, dopo quattro tornate elettorali dove la presenza femminile è regolamentata per legge, possiamo affermare che la quota rosa ha funzionato e che ha portato sensibili miglioramenti a riguardo? Siamo convinti che sia stato un reale incentivo per le donne ad impegnarsi in politica? Cosa si può fare per migliorare il quadro e facilitare a una donna, lavoratrice, talvolta moglie e/o madre, l’impegno pubblico? Noi siamo certi che si possa ancora fare molto per non relegare l’impegno femminile a presenze e ruoli sempre minoritari rispetto a quelli maschili nella Repubblica di San Marino, e siamo fermamente convinti che non si debba dare mai per acquisiti i diritti, ma che bisogna sempre alimentare il dibattito, a maggior ragione in una società in continua evoluzione come quella attuale.

Questa iniziativa politica, giusta e necessaria, è ancor più motivata da due importanti accadimenti, uno riguarda il passato, l’altro il futuro. Non a caso, anche nella grafica, si è voluto ricordare il 1973, quando cinquant’anni fa fu riconosciuto a San Marino l’elettorato passivo alle donne. Finalmente, nella più antica Repubblica del mondo, una donna poteva prender parte alla competizione elettorale, candidarsi e impegnarsi nella sfera politica e istituzionale del nostro Paese. Una ricorrenza di fondamentale importanza quindi, che nonostante il grave ritardo (anche solo rispetto all’Italia), testimoniò all’epoca uno slancio di civiltà per il nostro Paese, e non a caso avvenne con un Partito Socialista al Governo, nel 1973 per l’appunto, per la prima volta, dopo tanti anni dai fatti Rovereta del 1957. Inoltre, è doveroso tornare a parlare di questi temi nell’anno della firma dell’Accordo di Associazione all’Unione Europea, che è la dimensione politica che più d’ogni altra nel mondo ha saputo valorizzare la donna e nella quale cornice di libertà San Marino dovrà far parte. Tutte queste considerazioni saranno approfondite nelle prossime settimane, al fine di arrivare a proposte concrete che diano, a San Marino, lo scatto necessario che porti ad una effettiva parità, a partire dai ruoli apicali dello Stato. Nella giornata internazionale della donna non possiamo non ricordare donne, come quelle iraniane ed afgane, che tutt’ora lottano per l’emancipazione e per la libertà al costo della propria vita. La loro battaglia è la battaglia di tutte le donne. 





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