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Nuove azioni per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della violenza di genere

25 lug 2018
Nuove azioni per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della violenza di genere
A seguito dell’emanazione del Decreto delegato n.56 del 17 maggio 2018 volto a rafforzare l'autonomia e operatività dell'Authority per le Pari Opportunità e del progetto di legge che adegua la normativa della Repubblica di San Marino alla Convenzione di Istanbul in materia di prevenzione e lotta alla violenza contro le donne e violenza domestica, si sta delineando e realizzando un sistema integrato di provvedimenti e implementazione di servizi socio-sanitari per interviene in modo significativo sul tema del contrasto alla violenza sulle donne.
Con il Decreto si completa il quadro normativo sammarinese per dare piena attuazione alla Convenzione di Istanbul e si rinnova l’impegno di tutte le istituzioni e dei servizi dello Stato ingaggiati a contrastare ogni forma di violenza e di discriminazione, in particolar modo nei confronti delle donne e dei minori.
Tra gli ultimi provvedimenti messi in campo quello che dà maggiore attuazione all’articolo 9, che prevede la stipula di convenzioni con una o più case di accoglienza qualificate e di nota competenza al fine di accogliere le vittime in situazione di emergenza in idonei alloggi, in questo caso con l’Associazione di volontariato “Rompi il silenzio” di Rimini, fondata da un gruppo di donne che hanno realizzato un luogo dove le donne che subiscono violenza, anche in assenza di figli minori, possono essere accolte, sapendo di essere comprese ed aiutate, prefiggendosi come scopo quello di esprimere pieno appoggio e solidarietà alle donne che attraversano momenti di disagio e di difficoltà o che subiscono violenze fisiche, psicologiche, sessuali od economiche.
Finalmente dopo tanto tempo – spiega il Segretario di Stato Franco Santi – stiamo mettendo in campo interventi che danno risposte concrete e strumenti operativi per tutti gli attori protagonisti della lotta contro la violenza di genere – i Servizi Socio-Sanitari, le Forze dell’ordine, Tribunale – per poter attuare al meglio i percorsi e le procedure necessarie per dare le risposte che la Convenzione di Istanbul ci chiede.

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