Orietta Ceccoli: Pochi figli, molti anziani a San Marino

Orietta Ceccoli: Pochi figli, molti anziani a San Marino.

Nella seduta notturna del Consiglio Grande e Generale del 29 giugno, dopo un emendamento di Repubblica Futura sulla richiesta di aiuti alle famiglie sammarinesi, a causa della forte denatalità, si è aperto il dibattito sull’esigenza di sostenere i nuclei familiari e si sono assunti impegni ad una legislazione specifica.
Studio sulla demografia
Lo studio sulla dinamica della popolazione sammarinese, che è in corso di stampa, da titolo: Pochi figli, molti anziani, svolge un bilancio sulla demografia, analizzando i dati degli ultimi 40 anni sulla fecondità e longevità dei sammarinesi, i tassi di mortalità, gli indici statistici sulla vecchiaia, le piramidi delle età, il movimento migratorio e la questione dei forensi. Il tasso di fecondità sammarinese, dell’1,2 figli per donna, è tra i più bassi in Europa, ben al di sotto del 2,1 figli per donna, che secondo gli statistici dovrebbe garantire l’equilibrio demografico. Nel vuoto delle culle siamo preceduti dall’Italia, che è il paese più vecchio in Europa, e il secondo, dopo il Giappone, nelle classifiche mondiali. Nello studio si dice:” i tassi di natalità sono così bassi che si teme di non garantire il pieno rinnovamento generazionale, considerato che negli anni gli aumenti della popolazione residente sono determinati dai flussi di immigrazione, la quale a sua volta ha una età media superiore ai 40 anni, Questa scarsa attenzione alla demografia potrebbe affievolire la specificità di un’identità nazionale di piccolo Stato autonomo e la stessa esigenza di rilancio economico, dopo l’emergenza COVID -19. La sovranità statuale delle Repubblica si è fondata nel corso della storia sulla diversità istituzionale e sulla diversità giuridica e sulla continuità storica e normativa di queste due peculiarità.”
I giovani, le giovani coppie e le donne
I giovani, le giovani coppie, le donne hanno bisogno di attenzione e di aiuti, Basta guardare le istanze d’Arengo del 2019, per capire i bisogni e l’esigenze di risposte, non solo sui congedi parentali, ma con una visione più ampia e profonda sul tema della natalità, sull’occupazione e del welfare state.
Paesi europei, come la Francia e la Svezia, perseguono da decenni, indipendentemente dalle compagni governative di destra o di sinistra, politiche favorevoli alla natalità, tant’è che ora raggiungono gli indici di fecondità più elevate in Europa. Da paese di vecchi stanno costruendo un futuro di giovani; la loro previsione è di avere più occupati, più consumatori e più contribuenti. La stessa Italia si è svegliata dalla dimenticanza, il governo Conte ha annunciato il varo della Family Act come freno alla denatalità e sostegno alle famiglie, dopo gli appelli accorati dei demografi italiani. Tuttavia ancora se ne parla poco.
Perché
Perché per San Marino è strategico aiutare i giovani, le giovani coppie e le donne. Se l’esigenza principale è promuovere l’occupazione giovanile, dare lavoro che garantisca la continuità, la buona retribuzione, la soddisfazione e la crescita personale, in quanto oggi a San Marino abbiamo lavoratori poveri, cittadini che lavorano, ma non arrivano a fine mese, specie se donne sole con figli; dall’ parte più del 35% delle famiglie è composto da una sola persona, con probabilmente un solo reddito, perché hanno divorziato, sono rimaste vedove o hanno scelto di rimanere celibi o nubili.
Come
La domanda è come indirizzare gli aiuti alle giovani coppie. Una elencazione dei campi di intervento.
Creare lavoro per i giovani e le donne, fermare l’emigrazione dei nostri laureati, puntare sul lavoro subordinato di qualità, sviluppare l’imprenditorialità giovanile e femminile, anche attraverso forme societarie sociali e cooperative.
Puntare sul fisco amico agendo sul quoziente familiare.
Offrire una rete di servizi per l’infanzia e scolastici efficienti ed efficaci rispetto alle esigenze e bisogni dell’utenza, con forme di aiuti o gratuità per le mense, attività scolastiche ed extrascolastiche a favore delle famiglie con redditi bassi.
Elargire sussidi di tipo contributivo in base al numero di figli e per i bisogni formativi, di cura, di assistenza, specie nei casi di disabilità. Razionalizzando l’esistente e ridefinendo il trasferimento di risorse.
Implementare istituti contrattuali di aspettative e congedi.
Potenziare agevolazioni per il possesso dell’abitazione in proprietà o in locazione e in itinere.
Introdurre strategie efficaci per implementare la conciliazione tra l’attività lavorativa e familiare della donna, attraverso l’impiego dell’istituto del part-time orizzontale o verticale, lo smart working, l’avvio di nuove imprese femminili, l’equilibrata distribuzione dei compiti di gestione domestica e di cura dei figli nella coppia, studio di esperienze già collaudate in paesi con welfare evoluto.
San Marino sta vivendo una fase spasmodica di ricerca di un modello di sviluppo e ha deciso di entrare nell’era del debito pubblico. Non sono ancora chiari i contenuti di questo paradigma. Vorrei intanto esprimere un mio convincimento personale. Ciò che conta è avere le idee, le idee di business e puntare sulla formazione e qualificazione delle risorse umane. Nel mondo ciò che oggi c’è in abbondanza è il denaro, specie da quanto le banche centrali lo creano. Sono le buone idee e la preparazione delle risorse umane che attraggono il denaro. Posso sbagliare, ma è una sfida che vorrei vedere realizzata!

Comunicato stampa
Orietta Ceccoli


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