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Osservatorio Economico: Ripresa del 5,6% della ricchezza prodotta nella Romagna – Forlì-Cesena e Rimini nei primi mesi del 2021

29 lug 2021
Osservatorio Economico: Ripresa del 5,6% della ricchezza prodotta nella Romagna – Forlì-Cesena e Rimini nei primi mesi del 2021


Il sistema produttivo del territorio Romagna, Forlì-Cesena e Rimini, nei primi mesi del 2021, sta ancora risentendo del difficile scenario che si è delineato nel 2020, ma si osservano segnali di ripresa che necessitano, in ogni modo, di ulteriori conferme. Positiva la dinamica imprenditoriale e delle esportazioni; fase congiunturale del settore manifatturiero che mostra segnali positivi; espansione del credito a imprese e famiglie. Permangono criticità nel comparto dell’alloggio e della ristorazione, nel commercio al dettaglio, nell’agricoltura e nel mercato del lavoro. Le aspettative di ripresa sono consistenti per il manifatturiero; positive, per il breve periodo, anche le aspettative per turismo e commercio. Qualche segnale di ripresa si intravede anche per le costruzioni.


La Camera di commercio ha presentato nella propria sede di Forlì e in modalità webinar, i primi dati economici disponibili dell’anno 2021 relativi al territorio Romagna, con focus sulle province di Forlì-Cesena e Rimini. All’analisi dei principali dati, a cura di Cinzia Cimatti, Responsabile dell’Osservatorio economico camerale, è seguita la presentazione di tre brevi video di imprenditori su temi emergenti, quali il difficile reperimento di lavoratori nel settore alberghiero, la difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e l’importanza e le opportunità del green per lo sviluppo delle imprese manifatturiere. Hanno partecipato gli imprenditori Andrea Biotti, General Manager Oste del Castello wellness & bike Hotel di Verucchio e Responsabile front office Hotel Genty di Rimini, Rocco De Lucia, titolare e amministratore di Siropack di Cesenatico e Lorenzo Zanotti, Direttore amministrativo e socio fondatore di Gala srl di Forlì. In conclusione, il Presidente Alberto Zambianchi ha risposto ad alcune domande di approfondimento della giornalista del Sole24Ore, Ilaria Visentini, moderatrice dell’evento, sullo scenario attuale, trend, rischi e opportunità e impatti su lavoratori e imprese, e sulle priorità per lo sviluppo dei territori della Romagna e per consolidare la ripresa.
“Concordo con chi ha definito la pandemia come “disruptive innovation”, capace di imporre cambiamenti e innovazioni rivoluzionarie su modelli che si ritenevano consolidati e indiscutibili. Soprattutto, ha ribadito un principio che sembrava superato: “ciò che fa il singolo ricade sulla collettività”. L’interconnessione, sempre più stretta tra le economie dei vari paesi e tra i soggetti e settori, rende il futuro di ciascuno decisivo per il futuro dell’altro – ha dichiarato Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Oggi si è capito che i cambiamenti saranno continui e pervasivi. La stessa globalizzazione ne risentirà e saranno messe in discussione anche alcune delle tradizionali catene del valore. L’Italia e l’Europa dovranno diventare più sostenibili e resilienti e, quindi, transizione digitale e transizione ecologica sono imprescindibili. L’impatto su lavoratori e imprese, ma anche sulle Istituzioni e i territori è già molto forte, ma si devono attivare strategie mirate di innovazione, internazionalizzazione, digitalizzazione, specializzazione e sviluppo distintivo delle competenze. In particolare, sui nostri territori, per agganciare la ripresa, occorre la risoluzione degli annosi problemi che riguardano alcune infrastrutture,sia per migliorare viabilità e accessibilità, sia per dare efficace copertura a tutte le aree produttive con banda larga in fibra ottica. Si deve arrivare ad una rigenerazione del nostro profilo competitivo, partendo dalle skills consolidate e facendo leva sui nostri “grandi servizi”, come Cultura, Università, Sanità e Ricerca. Altra priorità è il sostegno all’insediamento di “imprese driver”, ad alto valore aggiunto, e alle loro filiere, per avviare e consolidare le specializzazioni distintive che fanno aumentare la competitività. Altra priorità è il rilancio dell’offerta turistica, in modo che diventi più strutturata, integrata e aggiornata sui messaggi da veicolare attraverso le nuove tecnologie e le nuove piattaforme di comunicazione. Dedico, infine, una sottolineatura a ciò che ritengo la prima delle priorità e cioè che si ristabilisca quell’orizzonte di fiducia che in questi ultimi anni è andato in crisi e si tornino a condividere una vision e strumenti partecipativi che permettano la mediazione necessaria per progettare un futuro migliore, sostenibile e duraturo”.

I dati aggiornati del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
La circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie di oltre 3.240 kmq, comprende 55 Comuni con circa 730 mila abitanti (di cui il 10,9% stranieri). Nel 2019 la stima del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è stata pari a 21,3 miliardi di euro (+1,4% sul 2018), mentre il valore aggiunto nominale pro capite ammontava a 28.954 euro.
Al 31/05/2021 risultano attive 70.832 imprese (sedi); l’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 97 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 87 in Italia). I principali settori di attività economica del territorio Romagna sono quelli dei Servizi (26,9% del totale delle imprese attive), il Commercio (23,3%), le Costruzioni (14,9%), Agricoltura e pesca (12,3%), Alloggio e ristorazione (10,5%) e l’Industria Manifatturiera (8,4%).
I numeri pre crisi Covid delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” (cultura, università, sanità).
In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 5,6% (+6,2% Emilia-Romagna, +5,5% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,1%.

Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Rimini
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/05/2021, è costituito da 34.370 imprese attive (sedi), in aumento rispetto al 31/05/2020 (+1,0%); l’imprenditorialità è molto diffusa: 102 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 85 in Italia). Più della metà (il 51,9%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 21,9% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 93,3% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.
In lieve crescita il numero delle imprese artigiane (9.484 unità al 31/03/2021; +0,3% rispetto allo stesso periodo del 2020), mentre diminuisce il numero delle imprese cooperative (272 unità al 31/05/2021; -1,8% annuo).
Le start-up innovative al 28 giugno 2021 risultano 108 (+2,9% rispetto a giugno 2020).
Riguardo ai principali settori, al 31/05/2021 si contano 2.421 imprese agricole attive, in diminuzione dello 0,7% rispetto al medesimo periodo del 2020; in flessione anche le imprese del comparto Pesca e acquacoltura (191 unità, -4,0%). Nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-giugno 2021, si rileva una sostanziale stabilità delle quantità del pescato commercializzate (-0,4% sul medesimo periodo del 2020) e un incremento del valore (+7,7%). Il valore del pescato realizzato nei primi 6 mesi del 2021 è pari a 5,1 milioni di euro.
I dati relativi all’indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna sul settore manifatturiero, al primo trimestre 2021, mostrano risultati di stabilità per la produzione (-0,1% rispetto al medesimo trimestre del 2020) e di crescita per fatturato (+2,3%) e ordinativi (+1,2%). Il trend medio della produzione degli ultimi 12 mesi rimane negativo (-11,1%), sebbene una inversione dello stesso sembrerebbe aver preso avvio dall’ultimo quarto del 2020. Dal punto di vista strutturale, al 31/05/2021, si rileva una stabilità della consistenza delle imprese manifatturiere attive, che si attestano sulle 2.523 unità.
Nel settore delle costruzioni (4.939 unità a fine maggio 2021) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+2,2%), correlato ad una espansione del volume d’affari nel primo trimestre, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +2,0%, rispetto all’analogo periodo del 2020 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna). Riguardo al commercio al dettaglio, le vendite nel primo trimestre 2021, rispetto al medesimo periodo del 2020, risultano in diminuzione (-1,3%); le flessioni sono comuni sia al comparto alimentare (-2,6%) sia al non alimentare (-2,2%); riguardo alla dimensione, si riscontrano criticità nella piccola e nella media distribuzione (rispettivamente -1,5% e -4,4%), mentre la grande distribuzione riporta performance positive delle vendite (+0,6%). In termini di numerosità, infine, le imprese attive del commercio al dettaglio (4.836 aziende al 31/05/2021) risultano in calo annuo (-0,4%); in lieve crescita, invece, la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 8.636 imprese al 31/05/2021 (+0,3% rispetto al 31/05/2020).
Nel 1° trimestre 2021 le esportazioni in provincia di Rimini sono crescite del 4,1% rispetto ai primi tre mesi del 2020 (+6,1% Emilia-Romagna, +4,6% Italia). Positivo il saldo commerciale (esportazioni al netto delle importazioni) registrato nel periodo in esame pari a +337,3 milioni di euro (in crescita del 5,7% sul medesimo trimestre del 2020).
Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (4.696 unità al 31/05/2021) sono in crescita dello 0,6% rispetto al 31/05/2020. I dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodo gennaio-aprile 2021, per la provincia di Rimini, registrano una diminuzione annua degli arrivi (-54,5%) e delle presenze (-40,1%): la clientela straniera (pari al 14,2% delle presenze totali) è quella maggiormente caratterizzata da ridimensionamenti (-78,4% negli arrivi e -59,4% nelle presenze).
Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in flessione del 3,6% su base annua (564 unità al 31/05/2021), analogamente alla dinamica del settore nel suo complesso (926 unità, -2,7%). Decisamente negativi, causa chiusura in diversi periodi dell’anno per emergenza covid-19, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini di Rimini: -79,8% di arrivi e -83,4% di partenze nel periodo gennaio-giugno 2021, rispetto al medesimo intervallo del 2020.
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2020 (media annua), rilevano per la provincia di Rimini: - un tasso di attività 15-64 anni (70,5%) inferiore al dato regionale (73,0%) ma superiore a quello nazionale (64,1%);
- un tasso di occupazione 15-64 anni (63,4%) più basso del dato regionale (68,8%) ma migliore di quello nazionale (58,1%);
- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (9,8%) più elevato sia della media regionale (5,7%) sia di quella nazionale (9,2%);
- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (37,5%) maggiore rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (21,3%) e dell’Italia (29,4%).
Nel periodo gennaio-maggio 2021 le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni risultano in diminuzione del 28,7%. La flessione riguarda unicamente la componente ordinaria (-52,7%) che pesa per il 43,7% del totale, mentre la CIG in deroga (pari al 50,4% delle ore autorizzate) aumenta del 7,6% e la componente straordinaria del +412,6%. Il 41,5% dello ore totali di CIG autorizzate si ritrova nel settore Manifatturiero; a seguire, Commercio (26,4%) e Alloggio e ristorazione (12,9%), settori nei quali si riscontra un incremento della CIG rispetto ai primi 5 mesi del 2020 (rispettivamente +28,4% e +24,9%).
Negativo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel 1° trimestre 2021: -1.994, causato dalle perdite di posizioni nel lavoro a tempo determinato e nei settori del commercio e turismo.
Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-maggio 2021 sono 3.778 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 473,44 euro (+2,9% sull’importo medio mensile 2020); 634 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 262,72 euro (+4,9% sull’importo medio mensile 2020).
Riguardo all’andamento del credito, al 30 aprile 2021 i prestiti bancari alle imprese, che ammontano a 5,6 miliardi di euro (il 60,6% del totale clientela), risultano in aumento del 6,2% rispetto al medesimo periodo del 2020: variazione positiva sia per quelli alle imprese medio-grandi (+7,2%) sia per quelli alle piccole imprese (+3,2%). A livello settoriale, si registrano incrementi dei prestiti al Manifatturiero (+5,4%), nelle Costruzioni (+4,1%) e nei Servizi (+6,8%). In aumento anche il credito erogato alle famiglie consumatrici (+2,8%). In decisa crescita, inoltre, la consistenza dei depositi (+10,9% annuo). L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al primo trimestre 2021, risulta pari al 3,36% (Emilia-Romagna: 2,96%, Italia: 2,70%), con trend in diminuzione; in tale contesto, migliora anche il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia nel primo trimestre 2021 (+1,2%), in linea con il dato regionale (+1,0%).
In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 20 marzo 2020 al 30 giugno 2021, nella provincia di Rimini sono state registrate 19.276 operazioni di finanziamento (9,0% del totale regionale), per un importo finanziato pari a 1.278 milioni di euro (66mila euro l’importo finanziato medio).
In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto provinciale (a prezzi base e costanti) pari al 5,3% (+6,2% Emilia-Romagna, +5,5% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,8%.




Comunicato stampa
Osservatorio Economico Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini


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