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Pdcs. L'Arengo e le radici del nostro popolo

24 mar 2017
Pdcs. L'Arengo e le radici del nostro popolo
La ricorrenza dell’Arengo consente, ancora una volta, una riflessione sul valore della partecipazione della cittadinanza alla vita politica e sull’esigenza di garantire al popolo quella difese necessarie a far sì che non si ricada nel rischio dell’esercizio del potere da parte di “pochi soggetti”.

Questa è stata la svolta del 1906, che ha consentito il passaggio dell’esercizio del potere da una stretta oligarchica a tutti capi famiglia, da pochi privilegiati all’intero popolo. Una svolta che la Democrazia Cristiana ritiene debba essere continuamente tutelata specialmente quando, come nei tempi odierni, questo potere di pochi si manifesta attraverso l’occupazione del sistema finanziario, con un grave rischio per la nostra sovranità.

La ricorrenza di oggi permette anche di ribadire il valore della rappresentanza parlamentare nell’esercizio di questo potere. Il percorso che ha condotto al suffragio universale, con la possibilità di scegliere donne e uomini che attraverso la propria voce esprimano le istanze della popolazione in un confronto democratico ed aperto, è stato un passaggio di rilevanza storica per il Paese.

A questo proposito, il PDCS non può non riaffermare l’esigenza di ripristinare al più presto il valore di questa rappresentanza che l’attuale legge elettorale, per effetto di alcune sue parti, ha snaturato nell’ultima tornata politica.

Un’ultima considerazione va fatta sul significato di laicità per il nostro Paese. E’ emblematico, infatti, che la scelta della convocazione del I Arengo, nel 1906, sia stata fatta il 25 marzo, festa religiosa dell’Annunciazione, terza in ordine di importanza dopo la Pasqua ed il Natale.

E’ significativo notare, infatti, come l’Assemblea dei capi famiglia, espressione della suprema libertà di scelta di un popolo e della propria laicità, non sia stata separata dalla propria tradizione religiosa - che ne ha plasmato l’identità fin dalle origini - ma sia stata volutamente legata ad essa, elevando una festa religiosa già presente da secoli, a festività civile.

A questo proposito, l’evidente mancanza di rispetto di questa componente essenziale della nostra identità, come evidenziato anche nei dibattiti consigliari o nella banalizzazione dei “social”, conferma la necessità di un approfondimento che faciliti la comprensione di una peculiarità che è tipica del nostro Stato, della sua sovranità e della sua indipendenza.

Anche a questo riguardo, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese, conferma la propria azione politica per accompagnare la crescita e lo sviluppo del Paese, in un contesto sempre più globalizzato, rimanendo radicato nei valori che hanno storicamente caratterizzato la nostra Repubblica.

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