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Pdcs sul "Diritto dell'informazione"

28 feb 2023
Pdcs sul "Diritto dell'informazione"

Il progetto di legge "Diritto dell'informazione e dei media", proposto dalla Segreteria di Stato per l’Informazione dopo un lungo e scrupoloso lavoro e approvato nell’ultima sessione consigliare, nasce dalla volontà di garantire a tutti i cittadini, ai professionisti, alle relative imprese e alle istituzioni, quindi agli attori e ai fruitori dell'informazione, uno strumento unico, aggiornato e completo che contempli le norme già esistenti in materia, necessariamente implementate da quelle che sono le più recenti innovazioni in campo tecnologico. Alla base di questo testo vi è la volontà di mettere al centro la salvaguardia del diritto all'informazione, attraverso un rafforzamento delle tutele a garanzia dei giornalisti e dei professionisti del settore, riconoscendo a chi esercita questa funzione una maggiore dignità anche sotto il profilo degli emolumenti economici e degli aiuti pubblici al settore, al fine di assicurare una maggiore libertà e autonomia rispetto ad eventuali ingerenze o interferenze di parte. Allo stesso tempo il progetto di legge rappresenta, attraverso l’articolo 11, un'occasione di maggiore chiarezza su quelli che sono i diritti e i doveri a cui è necessario ispirarsi per lo sviluppo del mondo dell'informazione. Un mondo, quello dell'informazione, che oggi gioca un ruolo di primo piano nelle vicende e nei meccanismi democratici di qualsiasi nazione e che è capace di impattare sui più disparati aspetti della vita di un Paese, dalla cultura alla politica, passando per la sanità e l'economia. Da qui la necessità di assicurare che tale attività possa essere svolta nella più totale libertà e nel massimo rispetto del pluralismo delle idee e delle opinioni; il tutto muovendosi, però nell'alveo del diritto, dato da un impianto normativo strutturato, certo e condiviso, evitando dunque sconfinamenti nel campo dell'aggressione mediatica o nel campo delle cosiddette 'fake news', mettendo al riparo gli operatori e i fruitori dell'informazione, e quindi la cittadinanza stessa, dal pericolo di storture e da un modo scorretto di fare informazione. Nel testo compaiono infatti articoli (vedi in particolare l’art. 11) che hanno come obiettivo proprio quello di tutelare quegli operatori che da sempre svolgono la loro attività in maniera professionale e corretta, nella più completa autonomia, andando invece a sanzionare chi confonde il diritto all'informazione con il ricorso arbitrario a forme di strumentalizzazione o di vera e propria aggressione mediatica. Uno Stato democratico come San Marino non può prescindere dal rispetto del diritto. Nessuno deve dunque pensare che appellarsi a tali principi di democraticità e certezza della legge sia qualcosa di anormale. Positivo anche l'inserimento, all'interno del testo, di alcuni passaggi riguardanti lo sviluppo e la crescita della TV e della radio di Stato, gioielli da difendere e preservare, con un forte richiamo alla promozione dell'identità, della storicità e delle tipicità sammarinesi non solo internamente ma anche esternamente. Anche se è vero che al momento della votazione, per circostanze più o meno giustificate, il PDCS non ha mostrato il necessario sostegno, come il provvedimento avrebbe richiesto, prestando il fianco ad ambiguità e fraintendimenti, questo è il valore della Legge approvata che il Gruppo Consiliare e la delegazione di Governo intendono unanimemente affermare con determinazione, respingendo come assolutamente infondata la speculazione politica di questi giorni. Certi che le parole non bastano per fugare errori ed incertezze, intendiamo accompagnare questa consapevolezza con un rinnovato impegno a ricercare, congiuntamente con la maggioranza, una maggior corrispondenza nella nostra azione con quelle che sono le esigenze del Paese e rispetto alle quali abbiamo ricevuto il mandato degli elettori.

cs Partito Democratico Cristiano Sammarinese





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